Il Tempo (F. Biafora) – Riunioni, telefonate e messaggi con un solo obiettivo: trovare e scegliere il nuovo allenatore della Roma per il post-Juric. I Friedkin stanno lavorando per riempire una delle tante caselle vuote nell’organigramma di Trigoria, partendo dal punto fermo che per loro non c’è chane di una retromarcia e di richiamare De Rossi, ancora sotto contratto fino al 2027. L’ex tecnico giallorosso è nel frattempo tornato a parlare: «Mai più a Trigoria? Non ho mai detto questa cosa. Al di là delle dinamiche sia da calciatore sia da allenatore, l’esonero fa parte del mestiere. Trigoria è casa mia, lo ha detto anche il presidente e, ci lavora anche mio padre. Ho passato più tempo a Trigoria e a Coverciano che a casa. Quindi come sono tornato a Coverciano, un giorno tornerò anche a Trigoria. Dove uno sta bene, torna».

Nel periodo più delicato della loro gestione, con annesso gradimento della piazza assolutamente inesistente, i Friedkin hanno preso tempo e vogliono procedere con la massima cautela, con lo scenario tracciato dal ds Ghisolfi. La lista di nomi emersi nelle ultime ore è lunghissima, quasi infinita, con ogni tecnico disponibile sul mercato accostato al club capitolino. La gran parte di questi, tra i quali figurano anche Mancini e Allegri, giurano di non essere mai stati contattati dai Friedkin.

Uno dei profili circolati con maggior insistenza è quello di Terzic, già proposto e vagliato quando poi si virò su Juric. Sul tedesco è la Bild a raffreddare gli animi: «Attualmente è piuttosto improbabile. Terzic si trova attualmente in Inghilterra e il 12 novembre terrà una conferenza a Manchester». Tutta da capire la strada imboccata dalla proprietà, che non fa filtrare neanche se si voglia puntare su un traghettatore o su un profilo di alto livello con cui far partire un nuovo progetto. E neanche se si preferisce un italiano o uno straniero.
Nell’attesa che arrivi l’ annuncio del tecnico c’è poi anche la questione Ceo da risolvere: negli scorsi giorni sono andati in scena altri colloqui con possibili candidati, sempre di respiro «italiano», con la volontà di puntare su qualcuno che non abbia bisogno di mesi e mesi di apprendistato per capire dove sarà catapultato. E il momento delle scelte pesanti per rifondare la Roma e farla rinascere dalle attuali macerie.

Foto: [Paolo Bruno] via [Getty Images]