La maledizione di Bernini». Venticinque caratteri per raccontare FeyenoordRoma, 15 per aspettare RomaJuventus: «Dateceli subito». A Rotterdam succede di tutto, i romanisti che non sono in Olanda soffrono, si indignano, esultano, soffrono di nuovo ma poi, alla fine, si godono la vittoria, il passaggio del turno e, soprattutto, la sensazione che nella notte di ieri, in cui piovono pioggia e oggetti di ogni tipo, la Roma si sia ritrovata. Si vede dalle foto che vengono postate, dall’abbraccio di Ljajic a Gervinho, da De Rossi che fa vedere lo stemma ai tifosi (?) olandesi, dai tweet che sono migliaia (24mila circa al fischio finale) durante la partita e rendono #feyenoordroma prima tendenza in Italia.
BENTORNATI – È così che i romanisti accolgono Totti e compagni a fine partita. Patrizio scrive «finalmente avete tirato fuori il carattere », Daniela invece sottolinea come «bisognasse andare in guerra, perché di questo si è trattato, per rivedere una squadra cattiva», mentre Simone già pensa ad Allegri e il suo tweet è un semplice #fiuuuu. Tutto qui? No, perché c’è spazio anche per la profezia di Totti: il capitano aveva detto che se la Roma avesse vinto a Rotterdam poi avrebbe vinto anche con la Juventus, la prima parte è andata a buon fine, adesso resta quella più complicata, soprattutto perché la vittoria all’Olimpico manca da novembre. «Se lo dice Lui (maiuscola di rispetto) succederà», è il pensiero di Flavia, mentre «Poltronaggio» analizza così la prestazione del numero 10: «Orgoglioso del mio capitano, che si mette la squadra sulle spalle a 38 anni».
RE DI COPPA – Di anni ne ha quasi 10 di meno Gervinho, ma anche lui ieri si è preso la squadra con un gol decisivo. Ne ha fatti 5, tra Champions ed Europa League, ma soprattutto ha risposto sul campo «agli imbecilli che lo hanno provocato». La banana gonfiabile lanciata dai tifosi del Feyenoord diventa subito virale e fa il giro del mondo: Paolo, al gol dell’ivoriano, posta la foto della sua esultanza col cuore sotto il settore dei tifosi della Roma e riprende i versi di una famosa canzone di qualche anno fa: «L’unico frutto dell’amore è la banana».
FIDUCIA – Così come non c’è modo migliore che tirare fuori un po’ d’ironia per finire la serata: e allora si sprecano le battute su Te Vrede («Dopo averlo espulso l’arbitro ha mandato tutti a bene un thè verde»), ma soprattutto si spreca la fiducia nei confronti dei giocatori, anche quelli che prima e durante la partita non erano proprio i più coccolati. Su tutti, i tweet di Giulio, che dopo dopo l’inizio si chiedeva quanto fossero brutti i cross di Torosidis e alla fine, dopo due assist fondamentali, ha fatto pubblica ammenda. Col sorriso, ovviamente.
La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli