Corriere dello Sport (V. Biotti) – Una scena meravigliosa. In Spagna, i tifosi del Malaga delusi dal mercato del proprio club si recano in massa all’aeroporto. E presso il Terminal degli arrivi, va in scena… il genio. Nei video dei presenti è immortalato tutto: i cori della curva, le bandiere al vento, l’attesa spasmodica; fino a che… un turista orientale, un privato cittadino zaino in spalla sembra essere il designato: si parte! Tutti scattano nella sua direzione.
Lo circondano, gli stringono la mano. Qualcuno gli mette una sciarpetta intorno al collo. E poi ancora cori, foto. Lui non capisce, è disorientato, pensa a un errore, non sa come sottrarsi a tutto quell’affetto inspiegabile forse non vuole deludere i presenti, forse pian piano nella sua testa si fa spazio un dubbio.
Per lui è pronta una maglia col numero sopra, gli porgono un pennarello, chiedono che la firmi. Il turista è ancora sconcertato ma esegue: il momento è straordinariamente surreale e, insieme, bellissima. Un occhio esterno amante del calcio e del tifo, può riconoscere in questo comicissimo – andatelo a cercare, ne vale la pena! – siparietto tutto ciò che del pallone riempie il cuore.
La gente, innanzitutto. Insieme, unita. Nei colori e del santo desiderio di fare qualcosa insieme. Qualcosa che dia un messaggio e che pur nel piccolo lanci e lasci un segno. L’amore per la propria squadra, poi, ovviamente: pur se in difficoltà, anzi ancora di più in questo momento. Ecco che allora non importa il caldo estremo, la delusione per un mercato che non lascia presagire giorni gloriosi. Non importa perché tifare è una responsabilità nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte.
Ma come in ogni forma d’amore, c’è modo e modo per manifestare la rabbia, la delusione, la frustrazione. Ei tifosi del Malaga scelgono un’allegra, ironica baraonda. Che ridicolizza di fronte al mondo l’incapacità di chi oggi ha il compito di costruire una rosa all’altezza, ma lo fa con la levità e l’intelligenza di chi in amore non distrugge, ma si da festeggiando l’onore di avere dei colori gloriosi a inondare il cuore. C’è tutto, si diceva. Tranne il giocatore che i tifosi sognano. Ma questo è compito della Società.