Corriere dello Sport (C. Zucchelli) – A settembre arriva la verità di Tiago Pinto. Il gm della Roma rispetto al passato, è diverso: non è invecchiato, come magari mostra qualche meme “prima e dopo” che fa sorridere anche lui, ma ha imparato a dosare frecciatine e stoccate, verità e bugie, spiegazioni tecniche e risposte accuratamente non date.

Prima di volare in Portogallo in vacanza, parla a Trigoria per oltre un’ora e ci tiene a ribadire alcuni concetti: i rinnovi (MourinhoDybala e anche se stesso) si affrontano solo in privato; gli obiettivi economici sono stati centrati, ha fiducia che vengano centrati anche quelli sportivi perché “l’ambizione mia e della società, da sempre, è quella di arrivare in Champions”; pensa di aver creato una squadra migliore dello scorso anno; sa bene che senza disponibilità economica il mercato dei prestiti è pieno di incognite, ma confida di essere riuscito a piazzare i colpi giusti. A farli rendere, e a metterli a posto fisicamente, ci penserà Mourinho, ma Pinto è convinto che la strada sia quella giusta.

A maggior ragione con un allenatore come Mourinho in scadenza e un giocatore come Dybala che si aspetta un nuovo contratto: “Ne parleremo nelle sedi opportune. Quello che conta è che adesso siamo tutti carichi e motivati. Tra me e José non c’è contrapposizione, ci diciamo le cose apertamente. Su Paulo ho sentito parlare della clausola e della paura di perderlo, la realtà è che l’anno scorso è arrivato e questo è rimasto. Godiamocelo”.

Pinto glissa sul rinnovo diretto, così come glissa quando gli viene chiesto se il mercato in uscita della Roma sia davvero chiuso anche se ci sono altri paesi in cui è ancora aperto. Decisamente più espansivo è quando parla del Fair Play finanziario: “Per il settlement agreement dobbiamo spendere il 70% dei ricavi. Poi c’è il transfer balance che fa il monitoraggio dei giocatori che sono nella lista Uefa da un anno all’altro e fa il bilanciamento tra i giocatori che entrano e quelli che vanno via. È difficile avere una squadre più forti riequilibrando il monte ingaggi”. Per questo motivo non sono arrivati Scamacca e Frattesi (di cui Pinto parla benissimo) mentre Zapata non è arrivato per incomprensioni con l’Atalanta: “Ma non mi sentirete mai dire qualcosa. Il mercato è così”. 

Il mercato non finisce mai e quindi ecco altre pillole della conferenza: la Roma insiste per Marcos Leonardo a gennaio, Pinto ha fiducia in Rui Patricio e non ha mai cercato un altro portiere, non vuole perdere tempo a parlare di Matic anche perché al suo posto è arrivato Paredes. Su Lukaku spiega: “Non posso dire che tre mesi fa stavo parlando con lui. Non potevamo prenderlo a luglio e giugno. In questi casi devi monitorare tutto e sfruttare l’opportunità. Ed è quello che è successo. L’intervento di Mourinho è stato determinante per il rapporto che hanno. Non vorrei dimenticare il coinvolgimento personale dei Friedkin. Penso che tutti i tifosi della Roma siano felici di avere il 28 agosto Lukaku, piuttosto che “Tonino” il primo luglio”.