Il Tempo (A. Austini) – Entra in sala stampa zoppicando. Giovedì Kumbulla lo ha colpito per sbaglio in allenamento costringendolo alle cure del fisioterapista della Roma. Tutto documentato sui social con Mourinho che cerca un’occasione per stemperare la tensione. Sa che dentro Trigoria sta crescendo l’ansia in vista della finale di Tirana, ma vuole fare di tutto per rassenerare la squadra e i tifosi. Perché le coppe si vincono soprattutto con la testa.
Ma prima c’è un compito da sbrigare. La Roma vuole qualificarsi alla prossima Europa League senza dover aspettare l’esito della sfida al Feyenoord. Per farlo, bisognerà battere a tutti i costi il Venezia oggi all’Olimpico nell’ultimo turno casalingo e poi sperare che tra domenica e lunedì maturino risultati favorevoli nei match delle concorrenti. E allora stasera spazio a tutti i titolari disponibili, tranne Zaniolo che ieri il tecnico ha voluto tenere a riposo nella rifinitura: toccherà uno tra Felix ed El Shaarawy giocare con Pellegrini e Abraham.
La sconfitta di Firenze era stata messa in preventivo, ma brucia ancora l’ennesimo episodio arbitrale che ha fatto infuriare Mourinho e la società. “C’è gente interessata al fatto che noi finiamo ottavi e vinciamo la finale di Conference League perché sarebbe fantastico per il calcio italiano avere otto squadre nelle coppe europee l’anno prossimo. Questo, però, non si deve fare a costo di ingiustizie e di mancanza di rispettto. Siamo un po’ stanchi degli arbitri al Var, di vederli puniti come è successo spesso: è il modo del potere di dire che hanno sbagliato, ma alla fine dove sono i punti in classifica?“.
L’obiettivo di Mourinho è “finire quinto o sesto, voglio farlo”. Per il prossimo anno, invece, ha già fissato il traguardo del quarto posto, mentre per puntare allo scudetto serve qualcosa di più.