Pagine Romaniste (R.Gentili) – Lacrime giallorosse, intrise di romanismo. Sono quelle versate da Niccolò Pisilli, per la prima volta a segno nei professionisti con il terzo gol che ha sancito la vittoria (3-0) della Roma contro lo Sheriff nell’ultima partita del girone di Europa League,superato come seconda classificata e dunque costretta a giocare i sedicesimi a febbraio.
“Mi sono commosso. Niccolò continuava a piangere anche nello spogliatoio, sono dovuto scappare”, la confessione di un emozionato José Mourinho.
E chissà quanta ne ha provata Dario Teofani, l’allenatore che ha portato il centrocampista classe 2004 in giallorosso. Il tecnico in esclusiva a Pagine Romaniste ha raccontato l’approdo di Pisilli a Trigoria.
Mister, partiamo dalla fine. Mou era visibilmente emozionato nel raccontare il gol di Niccolò: lei cosa ha provato?
Ho provato una gioia infinita. Per chi lavora come me nei settori giovanili vedere un ragazzo spiccare il volo è il premio di tanti sacrifici che si fanno.
La rete è il coronamento di un percorso in giallorosso, partito addirittura dai Pulcini. I primi calci li ha mossi all’Helios, sotto la sua guida: che tipo di bambino era?
Era un bambino che aveva già in testa la strada da percorrere. Aveva qualcosa in più degli altri, umanamente e tecnicamente. Di bambini alla Roma ne ho portati tanti, ma su lui avrei scommesso.
Da tifoso, il piccolo Niccolò come ha vissuto l’arrivo a Trigoria?
Da bambino che era l’ha vissuto con grande entusiasmo ed anche con tanta consapevolezza.
Ci racconta la prima impressione di Bruno Conti e dello staff tecnico della Roma quando lo hanno visto?
Mi ricordo la prima volta lo misero in difesa, lui tra primo e secondo tempo andò da Bruno e gli disse: “Io non sono difensore, sono un centrocampista”. È sintomo di tanta personalità.
La posizione più congeniale è quella di mezz’ala o lo vede adatto a ricoprire altri ruoli?
Lui ha qualità e tempi di inserimento, la mezz’ala è il ruolo più congeniale. Potrebbe però tranquillamente giocare sulla trequarti.
Nella carriera di Piso non c’è solo il giallorosso, ma anche l’azzurro della Nazionale. È campione europeo Under 19 e vice campione del mondo: può essere uno dei centrocampisti del futuro?
Lui è anche vice campione del mondo da sotto età, ha tutto per diventare un centrocampista moderno. Deve solo un pochino strutturarsi fisicamente, ma parliamo di un 2004.