Corriere della Sera (F. Monti) – Mentre il premier Renzi attacca i dirigenti del calcio, perché hanno troppi incarichi e le mani in pasta dappertutto, il presidente della Lazio, Lotito, allarga il suo potere in Figc con l’appoggio del presidente Tavecchio. Nell’ultima assemblea della Federcalcio srl (società interamente partecipata dalla Figc), Lotito è entrato nel Consiglio di amministrazione (cinque componenti) e ha piazzato nel Collegio sindacale (un presidente e due componenti) anche il suo commercialista di fiducia, Claudio Scibetta, già componente del Consiglio di sorveglianza della Lazio. Il 6 giugno 2007, si era dimesso dall’incarico, per «la situazione di incompatibilità determinatasi visti i rapporti professionali con il presidente Lotito e le società a lui facenti capo».
Di che cosa si occupi la Federcalcio srl, lo si legge nell’ultimo bilancio: svolge l’attività di acquisto e gestione degli immobili della Figc e fornisce servizi di ogni specie, dalle sedi di via Allegri e di via Po al Centro Tecnico di Coverciano, insieme con i 23 contratti tra locazioni e sublocazioni di uffici regionali della Lega Dilettanti, oltre ai servizi di portierato, vigilanza e in alcuni casi anche di pulizia.
Tavecchio ha tenuto per sé la presidenza di Federcalcio srl, nonostante in un primo tempo fosse stata promessa ad Andrea Abodi (il n. 1 della Lega di B, che medita le dimissioni) e come presidente del Collegio sindacale ha nominato Luca Galea, socio di studio dell’avvocato Mario Gallavotti, consulente legale della Figc (dai tempi di Carraro) e suo braccio destro. All’interno del Consiglio d’amministrazione, andrà invece rimpiazzato Felice Belloli, che giovedì è stato costretto a lasciare la presidenza della Lega Dilettanti, dopo le frasi omofobe sul calcio femminile.
In questo quadro, non sembrano del tutto convincenti le parole che proprio ieri mattina il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha pronunciato a Radiouno: «Lotito viene dal mondo professionistico per elezione, non per nomina, i 20 club di Milano lo hanno eletto e volevano anche che fosse vicepresidente vicario della Figc e mi sono opposto. Era presidente di Commissione e gli ho ritirato la delega. Detto questo, il calcio professionistico è in grave difficoltà e fra le 2-3 società che non hanno problemi la prima è la Lazio. Il caso-derby? L’alterazione dei calendari dei campionati è un gravissimo errore, ma sono le Leghe che decidono i calendari e non la federazione».
Al di là delle parole, l’immagine della Figc appare offuscata da situazioni «borderline» che invece di diminuire, si moltiplicano giorno dopo giorno e non solo per le parole del d.s. della Roma, Sabatini: «La percezione che comandi Lotito penso ce l’abbia il calcio italiano. Lo spostamento era improponibile; ora ci scherziamo sopra, ma a forza di farlo non so dove arriveremo».
Oggi è giorno di Consiglio federale. Tavecchio ha promesso l’anagrafe dei dirigenti e il secco no alle scommesse tra Dilettanti e Lega Pro. «L’anagrafe consentirà di seguire gli spostamenti; non ci possono essere personaggi che fanno sei o sette fallimenti e sono sempre lì. E ci batteremo perché vengano abolite le scommesse nelle Leghe minori»