Tammy, un tacco e un mare di applausi

Il Messaggero (S.Carina) – Di tacco, di piroetta, cadendo all’indietro. Strano ma efficace. Per il secondo gol all’Olimpico, il primo lo aveva segnato in sospetta posizione di fuorigioco contro il CSKA Sofia in Conference League, Abraham ha scelto un modo inconsueto. Facile, si dirà, avendo la porta spalancata. Probabile. La certezza però è che Tammy ha deciso di complicarsi la vita. Attento a non finire in fuorigioco, è forse partito un decimo di secondo prima di quanto doveva. Così si è ritrovato leggermente dietro il passaggio di Calafiori. In equilibrio precario, ha tirato fuori un colpo del suo repertorio che ha fatto impazzire l’Olimpico di gioi. Tammy è fatto così. Spontaneo e genuino. Uno che, quando l’intero stadio canta “Roma, Roma” prima dell’inizio della partita e viene abbassato il volume per far risaltare l’urlo della gente, alza il pugno in versione rapper.

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