Il baby giallorosso Tahirovic è impegnato come molti altri suoi compagni nella sua Nazionale. Il centrocampista ha esordito con la maglia della Bosnia che il calciatore ha scelto su quella della Svezia. Al termine della partita contro l’Islanda ha rilasciato un’intervista a Klix.ba. Queste le sue dichiarazioni:
“È stato tutto fantastico. Dal momento in cui ho avuto la notizia che avrei giocato, le emozioni sono iniziate ad arrivare. Dal riscaldamento, all’ovazione, all’uscita in campo e all’inno nazionale, tutto mi ha portato sensazioni speciali”.
Nella partita di ieri le statistiche parlano di 32 passaggi riusciti per Tahirovic.
“Avevamo questa tattica per cui interpreto il ruolo del centrocampista che crea sempre equilibrio nella squadra ed è una specie di perno davanti alla nostra difesa. So che questa posizione è molto importante e se facciamo un errore possiamo essere puniti, non sono sceso in campo pensando di non sbagliare, ma è andata così e ne sono felice”.
Sulla Roma e il minutaggio abbastanza ridotto di questi mesi.
“Sono grato a Mourinho. I giocatori che giocano nel mio ruolo sono di grande qualità, c’è concorrenza. Sono giovane, ma devo lavorare e imparare ogni giorno e il fatto che io sia giovane non fa alcuna differenza. Lo Special One è esigente e non per niente ha un soprannome del genere, visto quello che ha vinto è il migliore. Vero che ho meno minuti, ma l’importante è essere ai quarti di Europa League”.
Alcune dichiarazioni anche sul suo rapporto con Matic:
“È un top player, ma una persona ancora migliore. Cerco di imparare il più possibile da lui, cosa fa in campo in ogni momento. Abbiamo un buon rapporto anche fuori dal campo, è una persona molto buona”.
Poi si torna sul legame con la Bosnia e quindi la scelta di questa nazionale. “Ho sempre sentito la Bosnia come la mia patria, la mia casa. Sono stato a novembre per quattro o cinque giorni e poi sono tornato in Italia. Resto soprattutto con la mia famiglia, perché spesso siamo separati, vivo da solo in Italia, quindi quando vengo qui mi piace passare il tempo con loro. Non mi rilasso né prima della partita né nel tempo libero, mi concentro al meglio, ho un po’ di musica che ascolto, che mi aiuta ad entrare nel ‘mood’ della partita. Non sarebbe il caso rilassarsi, perché scendo in campo il più aggressivo possibile. Sono ancora giovane, ho molto tempo per fare l’esperienza di cui ho bisogno, ma penso che sono sulla strada giusta. Ho anche cantanti bosniaci nella mia playlist, e i migliori sono Halid Bešlić e Haris Džinović. Ieri dovevamo cantare, quindi come debuttante alla cena ho cantato ‘Miljack'”.