Tele Radio Stereo – Il silenzio è lecito. Il commento pure

La Roma ha scelto di non parlare di arbitri. Scelta legittima. Opinabile. Ma legittima. Il fatto che per scelta dirigenti e altri tesserati non ne parlino, non impedisce a chi vede e commenta calcio di esprimere malcontento dopo aver visto per l’ennesima volta all’opera Tagliavento di Terni. Evidentemente non più sereno, oltre che lucido, quando viene designato per dirigere la Roma. Catania-Roma va presa come esempio negativo da mostrare nei raduni arbitrali. Da tenere a mente. Al pronti via, a metà gennaio, rigore negato per fallo su Rosi, espulsione non segnalata per fallo grave di Spolli, soltanto ammonito. Ritardo ingiustificabile nel sospendere la partita. Che riprende da dov’era finita. Nessun riferimento al fallo laterale. Ma alle pessime giornate di Tagliavento, che si ripercuotono ormai con pericolosa regolarità sulla Roma. Il fallo di Spolli al limite dell’area su Borini non lascia adito a interpretazioni. Punizione dal limite e cartellino giallo. Quindi espulsione per doppia ammonizione. Tagliavento lascia correre e, beffa dopo il danno, giallo per Pjanic che protesta. Passano pochi minuti e l’impunito Spolli simula come uno stuntman al limite dell’area della Roma. L’arbitro lascia correre, l’argentino protesta con veemenza, Tagliavento gli urla in faccia che si era buttato. E allora perché non ammonirlo per simulazione? Record: Spolli nella stessa partita, per assurdo, avrebbe meritato un rosso diretto e due gialli. Ha chiuso la partita senza problemi, persino arrabbiato per torti che ritiene di aver subito.

La Roma non fissa obiettivi stagionali. Stralegittimo. La squadra è giovane, soffre ancora di fisiologici problemi di crescita. Appare ancora poco affidabile. Ma da fuori si può fare il punto sul campionato e, contestualizzando la Roma nella parte di classifica che parte dall’Udinese e si chiude col Napoli (aspettando il recupero del Genoa in casa dell’Atalanta), ossia analizzando le potenziali pretendenti al terzo posto, non si può non notare che la Roma possa avere ambizioni legittime. L’Udinese si affida quasi esclusivamente a Di Natale in zona gol. Ad avercelo, ovvio. Ma tolto lui la squsdra di Guidolin sembra accusare lacune offensive. E comunque fuori casa il rendimento scema vistosamente. La Lazio ha evidenti problemi di rosa. In attacco con Rocchi ai box l’intero peso grava su Klose. Il mercato di gennaio offriva a Lotito e Tare una grande occasione, per rafforzare la squadra in modo tale da essere ancora più competitiva (se ne guardi bene il Direttore sportivo dal fare le pulci al lavoro della Roma, persino i tifosi laziali hanno preso le distanze in quanto preoccupati dal lavoro dei loro dirigenti, che cercano di recuperare terreno nella corsa alla simpatia attraverso imbarazzanti dichiarazioni anti-Roma). L’Inter torna a fare i conti con una squadra che andava rinnovata a tempo debito e fa i conti con un allenatore tanto bravo nel rimettere in piedi i cocci quanto incapace di dare un gioco e di dare continuità al suo lavoro da aggiustatore iniziale. Il Napoli si è incartato. Giusto pensare alla Champions League, assurdo perdere occasioni su occasioni in un campionato che offre assist in continuazione. Quelle stesse occasioni che la Roma, senza avere obblighi, potrà sfruttare per un terzo posto che è giusto non venga annunciato e sbandierato, ma per il quale la Roma è legittimamente in corsa.
Tele Radio Stereo – Augusto Ciardi

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