L’impressione è che da qui a domenica, quando Claudio Ranieri concederà l’ultima passerella a Daniele De Rossi in maglia giallorossa, l’onda della contestazione non si placherà. Al netto di tutto ciò, la dirigenza da tempo sta programmando i nuovi quadri dirigenziali in vista della prossima stagione. E così, aspettando che il d.s. Petrachi trovi l’accordo col Torino per liberarsi, forse già la prossima settimana Francesco Totti sarà nominato direttore tecnico. Un passo avanti nella carriera che lo terrà a contatto con tutte le scelte di campo: dalla scelta dei giocatori al rapporto continuo con l’allenatore. Ciò che predilige. Inutile dire, però, che la contestazione ha sconcertato Pallotta. La dirigenza non ritiene di aver mancato di rispetto a De Rossi, con il quale i rapporti sono rimasti buoni. Sempre secondo il club, dei colloqui col capitano c’erano stati, anche se alcuni episodi avevano creato frizioni. Come l’accantonamento del responsabile medico Del Vescovo e dei fisioterapisti Stefanini, molto legati a De Rossi. Tasselli di un mosaico complesso, che forse ha radici pure nell’acquisto di Nzonzi nel suo ruolo. Di sicuro, poi, non sono piaciute le dichiarazioni di De Laurentiis sul tema: «Io lo prenderei subito. E mi sono detto: non è che hanno già venduto la Roma e nell’impegno di vendita c’è anche un “cleaning” del passato? Se rimanesse la stessa proprietà, diventerebbe una parte recitata molto male». Lo scrive La Gazzetta dello Sport.