Svirgolata di Manolas e la Samp affonda la Roma

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Il Corriere Della Sera (L. Valdiserri) – Per usare un eufemismo, diciamo che non sembra l’anno della Roma. I giallorossi perdono contro la Samp una partita in cui sarebbe stato stretto anche il pareggio, precipitano a -7 dall’Inter, si fanno scavalcare dalla Lazio e occupano la nona posizione quando nei due campionati della gestione Garcia era stata, alla peggio, terza per un paio di settimane. La Samp ha fatto una partita di pura sofferenza, dopo aver rischiato una formazione troppo offensiva, e ha saputo cambiare copione. Ha aspettato l’occasione e l’ha sfruttata. Da oggi Garcia sarà ancora di più nel mirino. È ormai numerosa la parte di tifoseria che lo vorrebbe vedere esonerato, magari per riportare a casa Vincenzino Montella. Ripetuto che il risultato è ingiusto, resta la necessità di un’analisi seria; la Roma non ha ancora imparato a sfruttare Dzeko, ha rotazioni cortissime in difesa e a centrocampo (e qui la colpa è di chi l’ha costruita), ha attaccanti esterni che sanno solo cercare l’azione personale. Non sono bastati un Pjanic sontuoso, un Salah molto incisivo e il solito impegno di Florenzi.

L’assenza di Szczesny si è fatta sentire ancora una volta e Manolas, dopo una gara buona, ha commesso un autogol clamoroso che ne certifica i piedi ruvidi. Non basta a Garcia cancellare il turnover della partita contro il Sassuolo, mandando in campo la formazione titolare. Zenga, invece, cambia parecchio e manda in campo una formazione molto offensiva, con Correa trequartista che non porta via il posto né a Soriano (che gioca qualche metro più indietro) né a una delle due punte (Eder e Muriel). Il baby Pereira, classe 1998, viene confermato terzino destro. Il primo tempo è nettamente a favore della Roma, a fronte di una netta superiorità le occasioni, però, non sono molte: una clamorosa per Nainggolan all’inizio, un bel tiro di Pjanic da fuori area che impegna Viviano e un’azione solitaria di Dzeko, palla al piede, che finisce con un tiro di poco a lato. La stranezza è che il centravanti bosniaco si renda pericoloso a palla bassa, mentre i tanti corner (10, alla fine saranno 18) e i cross finiscono inevitabilmente lontani da lui.

Come accade nel calcio, sport imperfetto e per questo affascinante, la Sampdoria ha anche lei un grande occasione, anche se ha fatto molto poco. Su una palla lunga De Rossi e De Sanctis non si intendono e DDR deve intervenire in precario equilibrio, lanciando involontariamente Eder: il salvataggio di Manolas è quasi miracoloso e Banti punisce ingiustamente l’attaccante doriano con un giallo per simulazione. Chi si aspetta che la ripresa certifichi la superiorità giallorossa resta deluso. Keita commette un fallo ai 25 metri, De Sanctis mette male la barriera e Eder lo fulmina con un tiro forte e angolato, ma che non ha dovuto aggirare il muro. La Roma si butta in avanti, trova il pari con Salah (assist di Pjanic), fa harakiri con Manolas. E ora l’aria è pesante.

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