Il Messaggero (A. Angeloni) – Daniele De Rossi è spallettiano anche sulle scelte dei singoli. Che spiazzando tutti, propose come titolare in porta un semi sconosciuto, Doni, nella sfida più importante, il derby. Così come domenica ha fatto DDR, quando ha deciso di lanciare a Frosinone Mile Svilar come titolare tra i pali. Una scelta definitiva, che dia stabilità al calciatore stesso e al reparto.
Una scelta che abbraccia due aspetti. 1) Tecnico. Nel senso che Daniele, in questo momento si fida più di Svilar, già sperimentato con il Feyenoord, sfruttando la scia di Mourinho, che aveva sempre impiegato il serbo-belga nella partite di Coppa. 2) Strategico. Rui Patricio è a scadenza di contratto e la Roma non ha alcuna intenzione di rinnovarglielo, un po’ per l’età avanzata e un po’ per il rendimento delle ultime gare.
Dunque, meglio osservare da vicino la crescita di un portiere di proprietà, ovvero Mile, classe ’99, piuttosto che a uno nato nel più lontano 1988, e che ha undici anni in più della sua (ormai ex) alternativa. Svilar è consapevole che la Roma dovrà comunque cercare un portiere ma sa che quel posto da titolare potrà giocarselo da qui alla fine della stagione. Mile sia a Rotterdam sia (e soprattutto) a Frosinone, ha mostrato di essere un numero uno affidabile, deve solo confermarsi.