La lavatrice non è più rotta, ma prima di poterla riutilizzare serviranno circa sei mesi. Ieri mattina, intorno alle dieci, Strootman è entrato in sala operatoria ed è uscito due ore dopo con un crociato ricostruito e i menischi riparati.
«L’intervento, eseguito dai proff. Van Dijk e Kerkhoff e dal dottor Heijboer, alla presenza del responsabile sanitario giallorosso dott. Colautti, è perfettamente riuscito – spiega la società nel bollettino medico ufficiale – Durante l’operazione è stato ricostruito il legamento crociato anteriore e sono state trattate le lesioni al menisco interno ed esterno. Il calciatore inizierà le terapie riabilitative nei prossimi giorni ad Amsterdam». È andato tutto nel verso giusto e Kevin, appena risvegliato dall’anestesia, ha voluto tranquillizzare e ringraziare amici e tifosi: «L’operazione è andata bene, da adesso sarò concentrato sul mio recupero. Grazie ancora per gli auguri». Il messaggio, scritto su Instagram in inglese, era accompagnato da una sua fotografia, in cui mostrava la gamba sinistra ingessata dal ginocchio in giù. La fidanzata Thara Pols gliene aveva scattata un’altra prima di andare sotto i ferri: Kevin, maglia bianca e pantalone della tuta nero, si distraeva con il cellulare e lei gli augurava buona fortuna.
Il Roma Club Amsterdam ha voluto stare vicino al giocatore, in rappresentanza di tutti i tifosi della Roma, e si è presentato sotto l’ospedale alle otto del mattino per gridare «daje Kevin». Il presidente dell’ultimo arrivato in casa Airc 1971, Matteo Concutelli, ha raccontato a Romanews.eu le sensazioni vissute da lì: «Ho parlato con il fratello, una persona squisita. Mi ha detto che il ginocchio era piuttosto malmesso a causa del doppio infortunio e che Strootman ha già metabolizzato il fatto che non giocherà il Mondiale in Brasile: pensa alla Roma di cui è innamorato. Vuole giocare la sua prima Champions League con i giallorossi e tante altre in futuro». Kevin sa che il momento più difficile arriva adesso: ha deciso di svolgere la prima parte di riabilitazione in Olanda e dovrebbe poi fare ritorno nella capitale per l’ultima fase di recupero. E dovrà imparare a convivere con l’astinenza da pallone. Qualche consiglio potrebbe darglielo Balzaretti, che non gioca da novembre e ancora non sa quando potrà tornare a farlo. È volato a Boston venerdì scorso per capirlo e, dopo aver svolto due esami dal chirurgo Busconi, oggi torna a Roma con le risposte. Federico spera che stavolta siano definitive.
Il Tempo – E.Menghi