I top player di casa nostra. Tra promesse mantenute, come Higuain, Tevez e i giallorossi Strootman e Ljajic, e quelle (finora) disattese come Kakà e Matri. Tra gli altri, Mario Gomez ai box e Icardi alla ricerca di continuità. La loro missione era chiara: far fare il salto di qualità.
Kevin Strootman e Adem Ljajic alla Roma, Carlos Tevez alla Juventus, Gonzalo Higuain al Napoli. Senza dimenticare l’interista Mauro Icardi, il viola Mario Gomez e la coppia del déjà vu milanista Kakà-Matri. Giocatori che in estate hanno movimentato il calciomercato e fatto sognare i tifosi.
Strootman, costato 16 milioni e mezzo di euro (più 3,5 di bonus), è una delle note positive della Roma di Rudi Garcia. A Trigoria l’hanno accolto con la maglia numero 6, quella ritirata qualche anno fa perché appartenuta a “Pluto” Aldair: un’investitura. Strootman si sta dimostrando un vero trascinatore. Imposta, fa interdizione e, all’occorrenza, si inserisce. Finora, ha collezionato 6 presenze e ha messo a segno un gol (su rigore). Con Daniele De Rossi e Miralem Pjanic forma un trio di centrocampo che sta rasentato la perfezione. Ma la Roma non ha azzeccato solo l’ingaggio dell’ex Psv Eindhoven. C’è anche Adem Ljajic. Il serbo ha già fatto vedere quello di cui è capace: quattro partite giocate, tre gol: uno ogni 55 minuti.
Gonzalo Higuain doveva sostituire Edinson Cavani. Lui lo sta facendo come meglio non potrebbe: segnando. Tre reti in campionato su sei presenze e una in Champions nell’unica gara giocata, all’esordio contro il Borussia Dortmund. Il suo bilancio è positivo. E a Napoli hanno già dimenticato il Matador.
Esperienza internazionale, classe e spirito di sacrificio. Con queste tre armi Carlos Tevez si è preso la Juventus. L’argentino è subito diventato un intoccabile nello scacchiere tattico di Antonio Conte. Lui ha ripagato la fiducia a suon di gol (in totale 4 in dieci partite) e con prestazioni sempre al di sopra della sufficienza. In estate i bianconeri cercavano un leader in attacco. Sembra l’abbiano trovato.
Mauro Icardi era candidato a ereditare il peso dell’attacco interista. La risposta dell’argentino c’è stata: due gol in 185′. La sensazione, però, è che gli manchi ancora qualcosa, che non goda della piena fiducia di Walter Mazzarri (non è mai partito titolare). Probabilmente è una questione di età -è un ’93- e di tempo. Nessun problema, però. Davanti ha maestri come Palacio e Milito (suoi connazionali) da cui può imparare il mestiere.
Gomez in Viola aveva cominciato bene, malgrado non fosse ancora al top della forma fisica: tre partite in campionato, due gol. Poi l’infortunio nella gara contro il Cagliari (il 15 settembre). Il lungo stop e la riabilitazione. Al rientro, previsto per i primi di novembre, gli basterà trovare solo un po’ di continuità.
Il rilancio del Milan doveva passare dai gol di Alessandro Matri e dai piedi di Kakà. Risultato: 8 punti racimolati e un umiliante 12’ posto alle spalle di Parma ed Atalanta. L’ex juventino sta attraversando un periodo di crisi. L’astinenza sotto porta comincia a farsi sentire. Peggio è andata a Kakà: esordio contro il Torino (appena sufficiente) e infortunio, tutto nell’arco di pochi giorni. L’operazione nostalgia, per ora, non sta funzionando.
Sky.it