Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – Bruno Peres, Rudiger, Vermaelen, Mario Rui. Sarebbe una linea a quattro competitiva se potesse essere utilizzata. Invece corrisponde a un’intera difesa fuori gioco. La Roma è arrivata a Napoli, accolta da un cielo significativamente plumbeo, con tante certezze in meno rispetto alla partita con l’Inter. Oltre a Bruno Peres, Spalletti ha perso Strootman. E il danno è collegato perché costringe Florenzi a tornare terzino scoprendo un posto a centrocampo.
I CASI – Strootman ha avuto mal di schiena per due settimane ma ha giocato due partite con la nazionale olandese, peggiorando il quadro clinico. Ieri si è allenato con il gruppo a Trigoria ma sentiva dolore e allora per la prima volta in questa stagione è stato lasciato a casa. Il problema di Bruno Peres invece si è presentato giovedì sera: il fastidio una coscia lo ha costretto a interrompere l’allenamento di rifinitura. Domani o lunedì verrà sottoposto a esami strumentali dallo staff medico per verificare eventuali lesioni. Ma Spalletti sperava di poterlo utilizzare, tanto che ne aveva parlato in conferenza stampa: «Bruno Peres ha penato all’inizio perché era a corto di allenamenti ma adesso sta facendo quello che serve». Fin qui aveva giocato tutti i minuti del campionato, come Szczesny. E Strootman era terzo in questa classifica, tanto per dare l’idea del guaio.
EMERGENZA – E così un impegno difficile è diventato terribile: come contrastare la forza del Napoli? Il paradosso è che in attacco la Roma dispone di tutte le armi. Ma dalla metà campo in giù Spalletti deve inventare qualcosa: la soluzione più automatica è il rientro di Nainggolan, redivivo dopo aver saltato la convocazione della nazionale belga, con la promozione di Paredes in mediana accanto a De Rossi, senza toccare il 4-2-3- 1 che ha dato qualche soddisfazione alla Roma. L’alternativa è il ritorno al centrocampo a quadrato, con Salah ed El Shaarawy esterni, Perotti e Nainggolan avanzati e il duo Paredes-De Rossi in mezzo. Con questa formazione resterebbe fuori il centravanti, Dzeko, che è in grande forma ma in trasferta non ha ancora segnato e soprattutto è tornato acciaccato dalle partite con la Bosnia.
TENTAZIONI – Terza opzione è la difesa a tre con Manolas e Juan Jesus scudieri di Fazio, Florenzi terzino destro e l’altro brasiliano Emerson a sinistra. In questo caso uno fra Paredes e Nainggolan andrebbe in panchina e Perotti si sposterebbe al centro in una sorta di 3-4-1-2, con Dzeko (o El Shaarawy) e Salah davanti. Si tratterebbe però di una formazione quasi inedita, ancorché plausibile alla luce delle defezioni che hanno turbato la vigilia romanista.