Il Messaggero (U.Trani) – Lo Sceriffo, il papà del Capitano, non c’è più. Enzo si è arreso ieri nel primo pomeriggio al Coronavirus. A incidere sul suo destino, all’età di 76 anni, altre patologie che lo hanno reso più vulnerabile quando a colpirlo è stato anche il COVID: il diabete, la pressione e anche il cuore che lo mise in allarme qualche anno fa. I primi sintomi all’inizio della scorsa settimana, da martedì sempre più evidenti. A seguito sempre il figlio in ogni stadio d’Italia e d’Europa. In macchina o, quando il gruppo si allargava, affittando un più comodo van. Risate e scherzi ad accompagnare ogni giornata. Nel privato e in famiglia. Non in pubblico, dove non si è preso mai la scena. Timido e schivo. Lasciò il posto in banca prima dello scudetto del 2001 perchè gli pesava in ufficio il ruolo di padre di Totti. Riuniva i colleghi una volta al mese per prendersi un po’ in giro. E, con il cuore grande così, per aiutarli se si fossero trovati in difficoltà. Lo Sceriffo non è più andato all’Olimpico da quel 28 maggio del 2017. Ha detto basta il pomeriggio dell’addio di suo figlio al calcio giocato.