Corriere dello Sport (F.M.Splendore) – Il cuore della notte romana tra la giornata di giovedì e quella di ieri ha consegnato al risveglio della città uno degli spaccati più celebri di Roma – Ponte degli Annibaldi con sfondo Colosseo – uno scenario che al primo impatto nessuno ha esitato a definire macabro: quattro manichini impiccati in maglia giallorossa, tre con i numeri che corrispondono a Salah, De Rossi e Nainggolan. Uno striscione che recita «Un consiglio senza… offesa. Dormite con la luce accesa». L’impatto non può essere positivo. Le Forze dell’Ordine arrivano a rimuovere tutto, il primo pensiero è proprio quello di far sparire quel quadro un bel po’ inquietante. Viene avvisata la Roma di buon mattino, quando le agenzie cominciano a battere la notizia e quando ormai quell’immagine è già diventata virale come avviene ormai nel Terzo Millennio e ha invaso la rete, i social, ha travalicato i confini. E’ ovunque. Il primo pensiero si tinge di colori foschi: la minaccia di qualche male-intenzionato nei confronti di quei giocatori e magari di qualche altro calciatore della Roma non è uno scenario che si può escludere. Ed è uno scenario che inquieta parecchio, che getta anche fortissima preoccupazione dentro lo spogliatoio giallorosso. Non c’è però un motivo per spingere a tanto, ma l’aria è pesante.
L’INDAGINE – E’ anche la prima cosa che vuole capire la Digos della Questura di Roma: che si mette subito al lavoro attivando i suoi canali sulla tifoseria romanista. Un lavoro silenzioso, oscuro, di indagine: che comincia anche a scandagliare gli ambienti (pure quelli social) su cui si muovono le due tifoserie della Capitale. Vengono fuori video con 20-30 persone intente a mettere lo striscione e montare quei manichini. I siti di riferimento riconducono però ad ambienti del tifo biancoceleste e il personale della Digos romana comincia a tarare il lavoro in quella direzione. Fino a che il rischio che quelle fossero minacce ai giocatori della Roma da parte di loro tifosi fortunatamente si dissolve. E prende corpo quel che poi la Curva Nord della Lazio racconterà in suo comunicato: sfottò. Sparisce il quadro orribile delle possibili minacce, resta quello di una scena che comunque inquietante nella sua costruzione resta. «Forse lo sfottò è un po’ sfuggito di mano a chi lo ha fatto» trapela da ambienti della Questura. Sulla vicenda si è espresso anche il Codacons. «La città non merita questi delinquenti – dice il presidente Carlo Rienzi – Non è una “bravata”, ma una grave intimidazione che getta discredito sull’immagine di Roma agli occhi del mondo. Chiediamo tolleranza zero verso i violenti».
LA REAZIONE GIALLOROSSA – Nessuna denuncia, ma costante contatto con le Forze dell’Ordine e massima fiducia nel loro operato. E’ quanto è trapelato degli ambienti della Roma per i fatti di Ponte degli Annibaldi, scelto più di una volta dai tifosi giallorossi e dalla Curva Sud per comunicare sulle barriere, su Spalletti, su De Rossi, sull’orgoglio di quella Curva, con una serie di striscioni. I Carabinieri di piazza Dante hanno continuato a lavorare su video e testimoni. E così la Digos, che ha acquisito le indagini e ha praticamente identificato tutti gli autori della messa in scena notturna. Le posizioni verranno esaminate una ad una, reati penali sulla persona si configurerebbero solo a querela di parte (e non ce ne è né traccia, né idea per adesso). Eventuali daspo (al momento non spiccati) saranno da valutare ad indagini concluse. Gli investigatori trasmetteranno all’autorità giudiziaria un’informativa, questo sì, per procurato allarme. Sulla base di questa informativa la Procura valuterà come procedere e per quale reato.