Stage della Nazionale per i giovani, buona la prima

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Lo stage azzurro riservato ai migliori giovani in circolazione ha soddisfatto in pieno lo staff di Cesare Prandelli. L’Italia del futuro, quella che verrà dopo i Mondiali in Brasile, potrebbe annoverare nelle proprie fila alcuni dei giocatori visionati dal ct nei tre giorni di test andati in scena nel centro sportivo dell’Acqua Acetosa, a Roma.

«C’è stato un approccio positivo da parte dei ragazzi, stiamo parlando del futuro e parecchi di loro potrebbero rappresentare proprio il futuro della Nazionale azzurra: siamo ottimisti– spiega il vice di Prandelli, Gabriele Pin, al termine del raduno -. Questo incontro ha avuto una valenza importantissima, anche perchè quando si è vicini a un evento come un Mondiale può capitare anche un’emergenza ed è un bene avere già chiaro chi c’è dietro la prima o seconda scelta (come ad esempio Mirante e De Silvestri, ndr). Per questo vogliamo organizzare altri stage, per vedere da vicino il materiale umano su cui poter lavorare, per verificare le qualità non solo tecniche, ma anche fisiche. Speriamo si ripeta, ma dipende molto dai calendari».

«Bisogna essere ottimisti, e allo stesso tempo realisti – aggiunge quindi l’assistente del ct -.Siamo in una fase delicata, di transizione, giocatori che sono stati protagonisti tra Mondiali ed Europei hanno una carta d’identità che li porterà a uscire dalla Nazionale. Per questo gli stage sono importanti: permettono di accelerare questa transizione. Ci sono segnali di ottimismo, anche se gli italiani sono sempre meno»Un’amara riflessione, accompagnata dai numeri: «Nell’ultimo turno di campionato gli italiani in campo erano il 44 per cento, e solo il 38 per cento è subentrato dalla panchina. Abbiamo sempre più difficoltà, perchè l’area di scelta è sempre meno vasta, gli stranieri sono ormai la maggioranza – sottolinea Pin – Siamo a rimorchio di quello che offre il campionato. Dobbiamo essere più virtuosi, e questo stage è un piccolo passo per provare a colmare queste difficoltà».

Difficoltà che forse non riguardano la difesa dei pali. «Nell’immediato siamo messi bene, e per il domani ancora meglio. Abbiamo tre portieri giovani titolari in Serie A. Si può guardare il bicchiere mezzo pieno», ammette Pin, in riferimento a Perin, Scuffet, e Bardi, con quest’ultimo protagonista di un rigore parato a Comi nella partitella in famiglia finita a reti involate, che ha chiuso lo stage. Stage che ha visto lavorare a stretto contatto Prandelli e il tecnico dell’Under 21, Gigi Di Biagio. «È stata una sinergia pianificata – conclude Pin -.L’Under deve essere legata a doppio filo alla Nazionale maggiore, non solo a livello di giocatori, ma anche di staff. È un modo di lavorare per il futuro molto più interessante».

 ANSA

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