Il Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo) – Si apre domani una settimana decisiva per archiviare il capitolo di Tor di Valle. La società giallorossa spera di chiudere una pagina per aprirne una nuova con un impianto che sia la vera casa della Roma. La Raggi farà votare la delibera che annulla il pubblico interesse per lo stadio di Tor di Valle, riproponendola martedì in assemblea capitolina. Non è al primo punto dell’ordine del giorno, ma ci sono in precedenza temi che dovrebbero essere affrontati rapidamente. Di sicuro la prima votazione andrà nulla, nella seconda votazione, giovedì, scende il quorum e bastano 16 voti per avere la maggioranza.
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Fienga ha chiesto un’accelerazione per non perdere tempo e l’impasse che ancora frena alcuni consiglieri rischia di diventare un danno per la città. Coloro che si trovano di fronte alla possibilità di annullare il pubblico interesse (e non la pubblica utilità) annullano un atto politico, non un atto amministrativo e questo non può essere soggetto a risarcimento. Questa settimana potrebbe esserci una novità: la Raggi sta preparando una diffida Eurnova e probabilmente anche alla Cpi di Vitek, che nei giorni scorsi ha firmato il rogito per l’acquisto dei terreni dello stadio. La Roma sostiene che l’iter per l’approvazione definitiva del progetto non si è concluso per inadempienza di Eurnova, che doveva fornire documenti mai arrivati in Comune. Per questo di fronte alle lettere ricevute, dove è ipotizzata l’azione risarcitoria, potrebbe essere il Campidoglio ad adire le vie legali. Con un paio di sedute dell’assemblea capitolina si dovrebbe uscire dall’impasse.
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I Friedkin sono assolutamente convinti ad andare avanti. I soldi li hanno messi in bilancio e al loro fianco ci sono anche gli investitori americani, altri soggetti che si sono avvicinati al mercato italiano per costruire lo stadio. Investitori industriali e non finanziari. I soldi messi a bilancio da Friedkin Group si aggirano tra i 200 e i 300 milioni e caleranno nelle casse della Roma quando ci sarà il progetto, che garantirà migliaia di posti di lavoro. Questo significherebbe portare avanti gli investimenti esteri a Roma. I dirigenti giallorossi attendono l’ultimo passaggio, prima di entrare nel vivo della valutazione della nuova area. Il Velodromo dell’Eur resta una delle soluzioni migliori.