La Gazzetta Dello Sport – «Pensa come siamo messi al Comune…», dice, chissà se con involontaria comicità, il vicesindaco Daniele Frongia. Il giornalista, Fernando Magliaro de Il Tempo, lo incalza: «Sembra che stiate facendo il gioco delle tre carte, ma insomma: il progetto andrà avanti o lo stopperete?». «Non posso escludere nulla», è la risposta, invero inquietante. E di più, in questa intervista, il vicesindaco non dice. La contrarietà politica allo stadio della Roma è chiarissima. «È un progetto di urbanistica, il calcio c’entra poco». Ok, ma non si capisce come sarà tradotta tecnicamente, anche perché il progetto Tor di Valle, piaccia o no, rispetta la legge («Noi siamo disponibili a qualsiasi confronto», ribadiscono a scanso di equivoci i proponenti). Ad esempio, Frongia non spiega perché alcuni uffici comunali hanno già terminato le proprie verifiche e altri no; e non dice se e quando il dossier sarà spedito in Regione. «Non vogliamo trattenerlo più del dovuto», garantisce. Poi, però, aggiunge: «Non escludo che gli toglieremo la delibera di pubblica utilità». E giustamente il giornalista gli chiede: «Ma quando se nel frattempo sarà stata aperta la Conferenza di servizi?». «Al momento non è una priorità», è la risposta, ormai un mantra, utilizzabile indifferentemente per stadio e Olimpiade. Con tutto il rispetto per i rifiuti e le buche, ad un mese e mezzo dalle elezioni da una forza di governo ci si aspetta qualche valutazione nel merito.