L’accordo c’è e con tanto di benedizione di chi “conta”. La Roma Calcio avrà il nuovo stadio, sarà nella “zona olimpica” di Tor Vergata e il terreno sul quale verrà realizzato rientra tra le disponibilità di Francesco Gaetano Caltagirone.
La notizia, che Affaritaliani.it anticipa, è frutto di un accordo praticamente fatto tra il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il re dei costruttori finanzieri Caltagirone e mr. Di Benedetto ed è stato formalizzato con una stretta di mano in occasione dell’incontro in Campidoglio.
Ovvio che la formalizzazione ancora non c’è ma arriverà e presto. In Campidoglio si parla con insistenza del prossimo 12 ottobre, il mercoledì il cui il primo cittadino ha promessi di far visita nel quartiere generale della Roma Calcio a Trigoria, in occasione del tradizionale appuntamento con l’allenamento a porte aperte. Alemanno, stando ai bene informati, darà il suo assenso di massima ad un progetto che vede il grande impegno anche di Luciano Ciocchetti. Il vicepresidente della Regione e esponente Udc (il partito di Pierferdinando Casini, genero giustappunto di Caltagirone) da un paio di settimane è particolarmente attivo un po’ perché l’urbanistica è la delega che è riuscito ad ottenere dalla Polverini, molto perché il “piano casa” è uno di quei grimaldelli che potrebbero essere usati per la conversione del terreno di Tor Vergata che piace a tanti.
Così Ciocchetti ha parlato chiaro: “All’interno del piano regolatore ci sono già delle aree idonee, dove ci sono già ferrovie regionali funzionanti, che devono solo essere potenziate, soprattutto nei giorni delle partite, o aree servite dalla metropolitana”. É l’identikit di Tor Vergata,a due passi dall’autostrada, con l’ex ferrovia accanto e la costruenda metro C che sarà lì ad un passo, pronta a trasportare tifosi e non verso quella che con la superpiscina di Calatrava diventerebbe a pieno titolo la città dello sport. E dietro l’angolo ci sono le Olimpiadi che permetterebbero corsie preferenziali per le opere e probabilmente anche una montagna di fondi. Sempre Ciocchetti a proposito dello Stadio: “Se si presentano progetti con queste caratteristiche, il Piano Casa consentirebbe, in un anno, di autorizzare la realizzazione di un nuovo stadio. Noi – ha concluso – non abbiamo alcun motivo per ostacolare la realizzazione degli stadi, l’importante e’ che rispondano a questi requisiti e alle logiche indicate dal consiglio comunale di Roma per lo sviluppo della città“.
Ma che impianto sarà quello che “la città che conta” ha in testa? Caltagirone chiede di utilizzare terreni e costruire, la politica di sciogliere un nodo sullo sviluppo della città, mentre l’americano giallorosso Di Benedetto sogna intorno al calcio un maxi cinema con 19 sale, almeno 3 ristoranti interni e poi i negozi. Una vera città nella città in grado di spostare il baricentro dell’intrattenimento e del commercio sempre più verso est.
E anche del business che Unicredit chiede attraverso i suoi 5 consiglieri di amministrazioni nel board della Roma, dove compare anche mr. Gabrielle, fondatore e proprietario del fondo Neptune Web di Boston. E non è un caso che la nuova Roma sia già partita. In attesa della squadra, via libera a Fecebook, poi il nuovo sito internet, costruito sugli eventi e la “pensione” di Totti, pronto a trasformarsi nel simbolo del nuovo che avanza. Con il “capitano” a guidare le ruspe, saranno in pochi a mettersi di traverso contro il progetto.
E stamattina Mr Di Benedetto è a Londra dove partecipa ad un convegno sul fair play allo Stanford Bridge, lo stadio del Chelsea, icona europea della sicurezza. Una tappa di un cammino lungo ma possibile.
AFFARITALIANI.IT – F. CAROSI