Il Messaggero (Fernando M. Magliaro) – Espropri e traffico: entra nel vivo la discussione sullo stadio di Pietralata, con la Roma in pressing, e arrivano le prime inevitabili frizioni con i tecnici capitolini. Per gli espropri, secondo la Roma, a maggio 2023 andrà in prescrizione il diritto degli antichi proprietari delle aree che erano state espropriate negli anni scorsi per realizzare lo SDO – la città di uffici e ministeri – ad avere indietro i terreni, il cosiddetto rischio della retrocessione: dopo maggio, “eventuali contestazioni finalizzate” alla retrocessione delle aree “sarebbero insuscettibili di essere accolte”. E se questo non blinda definitivamente l’iter del progetto, lo mette almeno al riparo dal rischio che lentezze e cavilli burocratici possano fermarlo.
Altra novità: per la Roma spetterebbe alla Giunta e non al Consiglio comunale emanare la Dichiarazione di pubblico interesse. Una posizione che gli uffici comunali stanno esaminando ma sulla quale vi sono idee diverse perché la dichiarazione di pubblico interesse avrebbe effetti su urbanistica, espropri e patrimonio, tre materie, ribadisce il Campidoglio, di competenza esclusiva del Consiglio comunale. Per la Roma il traffico e la sua sostenibilità devono essere valutati quando ci sarà il progetto definitivo.