Il Messaggero – Il Campidoglio sta esercitando pressioni su Roma e Lazio per ottenere il pagamento degli straordinari dei vigili urbani impiegati durante le partite di campionato e coppe presso lo Stadio Olimpico. Gli agenti vengono spesso richiamati dalle periferie, lasciando scoperti i loro territori. Mentre con la Roma è in corso una trattativa per definire l’entità dei costi e le modalità d’intervento per il futuro, i colloqui con la Lazio si presentano complessi.
Il problema principale riguarda l’organizzazione, poiché il corpo dei vigili urbani di Roma è sottodimensionato di circa 2.000 unità rispetto a quanto necessario in città, e durante i fine settimana si fatica sempre di più a garantire la copertura. Questa situazione ha spinto l’amministrazione comunale guidata da Gualtieri a richiedere a entrambe le squadre della Capitale il rimborso delle spese sostenute per i servizi allo stadio. In ogni partita allo Stadio Olimpico, che sia una partita di campionato, una partita di coppe o una partita infrasettimanale, il Comune schiera tra 100 e 400 vigili urbani per garantire la sicurezza pubblica fuori dallo stadio.
Va sottolineato che tutto ciò che avviene all’esterno dello stadio rientra nell’ambito del mantenimento dell’ordine pubblico, compito delle forze dell’ordine ma non dei vigili urbani. La Roma, che recentemente ha siglato un accordo con l’ATAC per il pagamento dei servizi di trasporto dei tifosi stranieri verso lo stadio, sta cercando di coinvolgere anche la Lazio in un tale accordo. Il club biancoceleste lamenta la mancanza di coinvolgimento diretto delle società e fa riferimento a sentenze giudiziarie che, in casi analoghi, hanno dato ragione al Campidoglio.