Nella riunione fiume tenuta negli uffici del dipartimento Urbanistica, Campidoglio e proponenti dello stadio della Roma, il club e Eurnova, escono senza intesa sulla Convenzione urbanistica. Un flop, dopo il quale le parti si sono date una decina di giorni per riflettere, seppure «con lo spirito di chi la distanza la vuole colmare», spiegano i tecnici confermando che «non c’è passo in avanti». Restano i due nodi che di fatto rischiano di far deragliare il progetto: tempi e fondi extra. Dopo la debacle alle Europee, la base M5S pressa per la linea dell’intransigenza anche se dovesse portare al collasso del progetto. Di contro la Roma resta della sui idea: vuole la garanzia di evitare un pantano burocratico che le impedisca di aprire l’impianto entro tre anni. E pur di avere questa garanzia il club potrebbe aprire alla richiesta di fondi extra per le opere pubbliche: l’accordo prevede 45 milioni da parte del proponente per la Roma-Lido (nuova stazione a Tor di Valle e tre treni); ma il Comune ne avrebbe chiesti altri 20 per l’esproprio di alcuni capannoni presenti nello spicchio di terra compresa tra via Ostiense e via del Mare che, nei piani, devono essere unificate. Lo riporta il quotidiano Corriere della Sera.