Martedì i nuovi vertici di Eurnova si sono riaffacciati in Comune per incontrare l’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, e il direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti. L’indagine interna, partita dopo l’inchiesta della Procura che ha portato ai domiciliari il costruttore Luca Parnasi e i suoi sodali, è ancora alle prime battute, difficilmente sarà completata prima di settembre. Eppure i privati che sognano l’affare Tor di Valle tentano un’accelerazione, dopo lo stop imposto dalla maxi-retata. Dopo le dimissioni di Parnasi, la sua società, Eurnova, è guidata dal nuovo amministratore delegato Giovanni Naccarato, da Riccardo Tiscini come presidente e dal consigliere d’amministrazione Giovanni Sparvoli. Mandare avanti il progetto non sarà facile. Il principale ostacolo sono i terreni dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto sportivo, insieme al mega-complesso di negozi, uffici e alberghi, il cosiddetto «Ecomostro». Le aree di Tor di Valle sono di Parnasi e ora dovrebbero essere vendute. Come riporta Il Messaggero, uno spiffero rimbalzato in Campidoglio è che alla fine i terreni possano finire a James Pallotta o a un soggetto vicino alla Roma. La sindaca Raggi, sul futuro dell’operazione, rimane cauta ma apre, nonostante i malumori dei grillini. Ieri ha ripetuto quanto va dicendo da un mese e mezzo: «L’amministrazione intende andare avanti, ma tutta la vicenda richiede degli approfondimenti. Le verifiche sono già partite, se la procedura risulterà corretta in tutte le sue parti noi andremo avanti».