«Se non è Ama riguarda l’Atac e ora ritorna anche lo Stadio: i problemi sono tanti, troppi». Sbuffa al telefono nel lunedì dell’angelo uno dei consiglieri di maggioranza cinquestelle a cui è andato storto il pranzo di Pasqua dopo la notizia di un supplemento d’indagine richiesto dal gip, Costantino De Robbio, che ha respinto la richiesta di archiviazione di un fascicolo sulla variante per lo Stadio di Tor di Valle, restituendo alla sindaca lo status di indagata per abuso d’ufficio. «Ci risiamo ancora una volta – prosegue il consigliere – venerdì è stata la volta di Ama con l’audio di Bagnacani, domenica ci siamo svegliati con la notizia sullo Stadio e domani? Francamente non vedo luce». Raggi insiste: «Il sì arriverà entro l’estate». Come riporta Il Messaggero, l’idea che circola, adesso, è una: «Fino a che non si chiarisce quest’ultima vicenda, stop ai voti sullo stadio». In ballo, infatti, ci sono ancora passaggi in commissione e poi in aula, il più delicato. Con alcuni consiglieri che hanno ventilato l’ipotesi di ripetere il voto sulla delibera del pubblico interesse. Domani l’ennesimo redde rationem nella maggioranza, con uno scenario prevedibile: un fronte raggiano che blinda la sindaca; i malpancisti dall’altra parte. Il concetto verrà ribadito nella riunione serale: si sarebbe dovuto parlare di altro ma si finirà a discutere anche di stadio. Sarebbe una débacle a due mesi esatti dalle Europee, vero spartiacque per M5S anche a livello nazionale e data clou anche per Tor di Valle. Secondo alcuni grillini, quelli più ottimistici, proprio tra fine maggio e inizio giugno la tanto discussa variante urbanistica potrebbe approdare in aula Giulio Cesare per ottenere il via libera dell’Assemblea. Lì si farà la conta.