Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Si ricomincia. La Roma dei Friedkin ripensa lo stadio di Pallotta, idealmente lo abbatte con l’intenzione di ricostruirlo da un’altra parte. Dopo nove anni di attese, grovigli burocratici e ripensamenti. Comincia una nuova era per lo stadio della Roma, che annulla il lavoro sterile portato avanti dagli uomini di Pallotta. La decisione fragorosa è stata presa ieri.
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Una scelta che ha colto di sorpresa il Comune, ma che Friedkin aveva annunciato a Gravina qualche mese fa. La sindaca Raggi è intervenuta prontamente, dopo il comunicato della Roma: “Prendiamo atto della decisione presa autonomamente questa sera dal Cda della As Roma in merito al progetto per la realizzazione dello stadio a Tor di Valle. Si tratta di una valutazione imprenditoriale. Rassicuriamo i cittadini che le opere pubbliche previste per la zona di Tor di Valle come il potenziamento della ferrovia Roma-Lido e la realizzazione del Ponte dei Congressi verranno portate avanti dall’amministrazione capitolina“.
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Al termine del Cda Fienga si è messo in contatto con la sindaca ed è stato fissato un appuntamento per venerdì prossimo. L’ad, accompagnato da Scalera, salirà in Campidoglio per valutare altre soluzioni: Tor Vergata, Massimina, Bufalotta. Oppure Fiumicino, ma si tratta di un’altra amministrazione. Suggestiva l’ipotesi Flaminio, ma non praticabile per vincoli archeologici e della Sovrintendenza. Il Comune si attende proposte da parte della Roma di aree già urbanizzate e raggiunte da mezzi pubblici. La società giallorossa conta di avere a disposizione anche da parte del Campidoglio.