Il Messaggero (F.M. Magliaro) – Ci siamo. Finalmente oggi gli uffici del Campidoglioconsegneranno” ufficialmente alla As Roma i terreni di Pietralata dove vanno completati i sondaggi archeologici e gli scavi geologici e il cui accesso era stato precluso da mesi dai ricorsi dei residenti. Il che, tradotto, significa che, formalmente, da domani la Roma e i tecnici incaricati di fare gli scavi, potranno entrare sui terreni e completare i sondaggi. Sondaggi geologici che, va ricordato, sono essenziali per poter effettuare i calcoli sulla statica e sulle fondazioni degli edifici (stadio, parcheggi, etc) e scavi archeologici che sono importanti per evitare rischi e sorprese nelle fasi di scavo e soddisfare le richieste della Soprintendenza di Stato. Elementi, quindi, imprescindibili per poter redigere il progetto definitivo.

Oggi, dunque, ci sarà la conclusione finale di questa lunga querelle che ha visto i residenti, due nuclei, opporsi al Comune al Tribunale civile, al Tar e anche al Consiglio di Stato. I due residenti si erano opposti al Tribunale civile all’ingresso dei geologi e degli archeologi incaricati dalla Roma e avevano chiesto un provvedimento di “tutela del possesso” delle aree. Provvedimento che due diversi giudici avevano emesso dicendo, sostanzialmente, che al netto della decisione sulla proprietà delle aree, fino a che queste erano in possesso dei residenti, questo possesso doveva essere tutelato impedendo al Comune e alla Roma di entrare per fare gli scavi. Era maggio. Da qui, la necessità per il Comune di recuperare le aree con lo sgombero forzoso. Contro il quale i residenti avevano presentato ricorso al Tar, chiedendo la sospensione delle ordinanze di rilascio delle aree. Tar che invece ha dato ragione al Comune, sottolineando come quella dei due residenti fosse “un’occupazione sine titulo”, senza titolo. Contro la sentenza del Tar era stato presentato un doppio ricorso al Consiglio di Stato. Ricorsi respinti e, quindi, ordinanza di sgombero divenuta effettiva.

Rimaneva ancora aperta la questione dell’azienda di autodemolizione operante nella zona. Qui, all’inizio, la Roma era entrata e aveva effettuato una serie di scavi e sondaggi senza, pero, terminarli. Perché nel frattempo, il Tar aveva sospeso l’effetto delle ordinanze di ingresso emanate dal Comune. Scoglio questo che si è risolto bonariamente: a inizio settembre, la società di autodemolizioni ha concordato con il Dipartimento Lavori pubblici del Campidoglio il rilascio delle aree chiedendo solo una dilazione temporale per organizzare il trasloco. E oggi, insieme alle due aree dei privati rilasciate il 1 agosto, verrà consegnato alla Roma anche l’accesso all’autodemolitore. “A questo punto abbiamo non solo completato tutte le operazioni di competenza del Comune sotto il profilo urbanistico ma anche quelle di recupero delle aree. Con la Roma sono ripresi tavoli tecnici che stanno affrontando tutte le problematiche legate al progetto definitivo e alle prescrizioni. Ora c’è solo da aspettare il progetto definitivo”, gongola l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia. La Roma già all’inizio della prossima settimana conta di riprendere scavi e sondaggi per poi dedicarsi a chiudere il definitivo.