Virginia Raggi, sindaca di Roma, è intervenuta in aula Giulio Cesare durante il Consiglio straordinario per presentare la relazione finale del Politecnico di Torino sul progetto riguardante il nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle. Le parole della prima cittadina:
“Lo studio di fattibilità non può prevedere altri tipi di intervento salvo quelli strettamente funzionali al raggiungimento del complessivo economico-finanziario dell’iniziativa. Quando ci siamo trovati davanti un intervento da un milione di metri cubi di cemento, di cui solo il 14% era destinato allo stadio, ci siamo interrogati sulla valenza dell’espressione “strettamente funzionali”. Se per far sì che la realizzazione di un 14% debba essere accompagna da un 86% di opere, forse la funzionalità c’era ma non strettamente. Per noi il progetto della giunta Marino era una speculazione edilizia. L’abbiamo sempre detto e non abbiamo alcun timore a ribadirlo. Abbiamo iniziato a capire come si potesse maneggiare la delibera, che aveva prodotto degli obblighi e impegni economici da entrambe le parti, si è fatta un’analisi costi-benefici e l’esito di questo confronto ci ha confermato che la costruzione dello Stadio Della Roma va effettuata nell’area di Tor Di Valle. Iniziamo però a lavorare sull’86% di opere e volume che sicuramente aumenta di tanto le opere infrastutturali che magari non sono tutte strettamente funzionali. Qualcuno ha mai visto le planimetrie delle opere che si sarebbero dovute fare? C’erano come tante gocce sparse sulla mappa, anche in modo slegato, opere nel quadrante assolutamente non legate allo stadio. Perché fare un intervento a 4 km dallo stadio non strettamente legate allo stadio? Abbiamo iniziato a tagliare tutte quelle parti che erano opere accessorie, aggiuntive che portavano lo sviluppo di cubature che non erano strettamente funzionali alla fruibilità dell’impianto. Per questo abbiamo iniziato allora a tagliare e abbiamo ridotto il 50% della cubature extra stadio. E’ evidente che si va a tagliare sulla cubatura extra. Siamo rimasti molto coerenti, avevamo delle perplessità, queste perplessità all’esito di un’analisi costi benefici si sono tradotte in un’azione volta a mgliorare il progetto e quel progetto è migliorato. Oggi rimangono lo stadio, il business park, tutti gli interventi sul parco che prima non c’erano. Abbiamo migliorato l’attività progettuale. Il Business Park sarà fatto rispettando i migliori standard energetici esistenti. Allo stadio ci si va al 50% in auto e al 50% con la struttura su ferro. Premesso che il dipartimento aveva già detto che l’avvicinamento con la metro B non poteva essere fatto, miglioreremo, pertanto, la ferrovia Roma-Lido e la linea FM1 per cui nel 2016 la Regione Lazio ha ottenuto 580 milioni che stiamo iniziando a impegnare. Questo è quello che prevede il progetto, andare a incrementare la linea permetterà l’aumento di capacità trasportistica. Il Politecnico dice che per rispettare le due quote del 50% il Ponte di Traiano non è necessario, perché non fa altro che aumentare la quota delle auto. Non sfuggirà agli esperti ai trasporti che si moltiplicano ponti che incidono sempre sugli stessi archi ferroviari. Non sono i ponti che aumentano la capacità di auto. Il Politecnico dice che costruire lo stadio lì, nella situazione odierna per come è strutturata l’area, non sarebbe una buona idea. Per questo nelle delibere si è previsto di aumentare la capacità ferroviaria. L’ammodernamento della Roma-Lido, che è di proprietà della Regione Lazio, dovrebbe prescindere completamente dalla realizzazione dello Stadio, i 180 milioni devono essere spesi a prescindere dall’impianto sportivo. La costruzione dello stadio è un acceleratore. Il mancato impiego di questi fondi tiene ostaggio gli abitanti del X Municipio che vengono a Roma e viceversa. L’utilizzo del ferro a Roma è legato anche alla rete tramviaria che stiamo ampliando. Quello che nessuno ricorda è il famoso anello ferroviario. Tutte queste opere sono entrare in un momento di sviluppo della mobilità sostenibile. Lo studio del Politecnico ha confermato il nostro impianto, oggi ci dice che per la costruzione dello Stadio della Roma il miglioramento dei collegamenti su ferro è indispensabile. Gli interventi che andremo ad affrontare sul quel quadrante della città incideranno, si, sul benessere dello Stadio ma in primis su quello dei cittadini. La visione di insieme della città ci dice che gli interventi su quel quadrante andranno anche a beneficio dello stadio, ma devono essere fatti a prescindere per la città. Ho sentito una critica che ci fanno spesso, che da quando ci siamo noi gli autobus vanno a fuoco spesso. Nel 2018 a Roma vanno in giro autobus che hanno 18 anni. Gli ultimi acquisti di autobus risalgono al 2008-2009. Se vanno a fuoco oggi è perché sono troppo vecchi. Quando ci accusate che la città è piena di buche, ma l’ultimo appalto sul rifacimento della rete stradale è terminato nel 2009. Ci stiamo assumendo la responsabilità di dire sì a uno stadio non scelto da questa maggioranza, ma abbiamo migliorato il progetto, mantenendo le opere pubbliche necessarie alla sostenibilità economico-finanziaria dell’opera, eliminando le opere di speculazione edilizia. L’EUR è pieno di palazzoni vuoti, che ci facciamo con tre torri? Io credo che Roma Capitale abbia bisogno di grandi opere se sono utili per la città e quella dello Stadio, se ben effettuata, andrà a migliorare significativamente un’area priva di infrastrutture, un’area sostanzialmente abbandonata della città. Il progetto porterà 800 milioni di investimenti privati e molti posti di lavoro. Credo che questo sia un buon progetto se fatto così. I proponenti su questo ci hanno seguito e forse prima si erano allargati un po’ troppo. Spero vivamente che nelle fasi successive si possa portare avanti questo progetto. Continuiamo fermamente a volerlo solo ed esclusivamente per i cittadini“.