Il Messaggero (Fer. M. Mag.) – Che sotto i terreni di Pietralata già analizzati non ci sia nulla di archeologicamente “pericoloso” per il progetto stadio della Roma è sicuramente una ottima notizia. Ma la strada per vedere le ruspe all’opera è ancora lunga. Il primo passaggio sarà il completamento proprio delle analisi preliminari: sondaggi geologici e scavi archeologici. Ne restano ancora alcuni da fare ma sarà necessario attendere la risoluzione dei contenziosi giudiziari che oppongono in tribunale il Comune e alcuni residenti. Finita questa parte – ovviamente ipotizzando la vittoria del Campidoglio – i tecnici delle società incaricate dalla Roma di effettuare questi lavori, potranno entrare nei terreni e finire il lavoro. Al termine del quale, architetti e ingegneri giallorossi potranno completare il progetto definitivo e, quindi, depositarlo in Comune.

Il Consiglio comunale dovrà votare la conferma del pubblico interesse: è una specie di analisi preliminare che sarà effettuata dai funzionari dell’assessorato all’Urbanistica. Se le prescrizioni risulteranno rispettate, i consiglieri voteranno l’ok di conferma finale. Al termine della Conferenza, verrà redatto un verbale con il quale verranno indicate eventuali prescrizioni o modifiche e l’approvazione (o il rigetto) del progetto. Dopo l’ok finale, essendo un’opera su area pubblica, il progetto andrà messo a gara d’appalto.