Pagine Romaniste (Dal Campidoglio F.Biafora) – Si è conclusa la conferenza stampa, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, indetta da Virginia Raggi. La Sindaca, supportata dal professor Bruno Dalla Chiara e dal presidente di Roma Servizi per la Mobilità, Stefano Brinchi, ha illustrato ai presenti il contenuto della relazione del Politecnico di Torino sulla mobilità nel progetto del nuovo Stadio della Roma. Le parole della prima cittadina romana sono state orientate ad una conclusione positiva dell’iter: “Lo stadio si fa e i proponenti, se vorranno, potranno aprire i cantieri già quest’anno”. I commenti tecnici, dai quali è emerso che “il parere del Politecnico di Torino sulla mobilità è sostenibile”, sono stati invece lasciati a Dalla Chiara e Brinchi. Erano presenti all’evento anche Mauro Baldissoni, vice-presidente esecutivo della Roma, e Daniele Frongia, assessore allo Sport di Roma Capitale.
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Ore 10.15 – Arriva all’incontro Mauro Baldissoni, vice-presidente giallorosso.
Ore 10.42 – Arriva anche Daniele Frongia, Assessore allo Sport del Comune di Roma.
Ore 10.50 – Arriva alla presentazione la sindaca Virginia Raggi, accompagnata dal firmatario della relazione, il professor Bruno Dalla Chiara, e dal presidente di Roma Servizi per la Mobilità, Stefano Brinchi. L’inizio dell’incontro è atteso a breve.
Inizia la conferenza stampa sullo #StadiodellaRoma. Presente la Sindaca #Raggi https://t.co/CejXNj430x pic.twitter.com/wEvwzJYQhZ
— pagineromaniste.com (@PagineRomaniste) February 5, 2019
Ore 10.55 – Inizia la presentazione, prende la parola la sindaca Raggi: “Vedo che c’è un vivo interesse. Grazie per essere qui, saluto accanto a me il professor Dalla Chiara, il responsabile che per il Politecnico di Torino ha curato il parere sulla Stadio di Tor di Valle che oggi illustreremo, e l’ingegner Brinchi, il Presidente dell’Agenzia Capitolina per la Mobilità di Roma Capitale. Siamo qui per illustrare il parere del Politecnico di Torino. Un po’ di suspance… Diciamo subito che lo stadio si fa! Questo è un primo punto del quale volevamo rendervi partecipi, lo stadio si fa e i proponenti, se vogliono, potranno aprire i cantieri già entro l’anno. Questo mi sembra un bel dato su cui ragionare. E’ un progetto molto ambizioso, porterà circa un miliardo di investimenti sulla nostra città. Gli investimenti sono importanti per la nostra città e per un quadrante in particolare, porteranno lavoro, benessere, ma soprattutto riqualificazione di un’area assolutamente degradata. Il dato positivo è che mezzo milione di cittadini potranno beneficiare di servizi su infrastrutture, lo stadio diventa un catalizzatore di interventi già previsti nel PUMS, la nostra cura del ferro. L’area di Tor di Valle è parzialmente infrastrutturata e abbiamo in realtà due linee ferroviarie, che sono la Roma-Lido, che collega il centro di Roma con Ostia, e abbiamo poi un’altra ferrovia importante, che collega Roma con Fiumicino. Questi sono gli assi portanti della nostra infrastrutturazione su ferro, che sarà sicuramente potenziata e il dato ulteriormente positivo qual è? Il taglio delle cubature iniziale non va a impattare sui servizi. Questo per noi è fondamentale, perché il progetto dello stadio mantiene e conferma quella vocazione di interesse e beneficio pubblico che sostiene le motivazioni di un’opera così importante. C’è da dire che questo progetto va esattamente ad attuare quelle che sono le linee guida europee. L’implementazione sempre maggiore della mobilità alternativa, della mobilità su ferro, quindi andando progressivamente a diminuire il peso dell’utilizzo dell’auto e del mezzo privato. E’ un po’ il cuore della nostra mobilità sostenibile sul quale stiamo lavorando da tempo, è stato costruito insieme ai cittadini, stiamo attrezzando la città di Roma per andare in quella direzione. Il progetto dello stadio conferma che questa scelta è la scelta giusta. Ho richiesto questo parere, e non ero obbligata a farlo, è andato a incidere e rivedere un progetto già approvato in conferenza dei servizi, tutti i soggetti interessati avevano espresso il loro favore con una serie di prescrizioni. Non ero obbligata a richiederlo, la stessa Procura aveva detto che non c’erano problemi sul progetto, tuttavia avevo l’esigenza come amministratore che tutte le approvazioni date e tutti gli ok avuti da questo progetto non fossero solo formali, ma che portassero un concreto e reale beneficio per i cittadini e per la città. Il parere, esterno, ora rassicura e conferma questo dato. E’ fondamentale per Roma e i romani avere quest’altro via libera. La modifica fatta sul progetto iniziale va a impattare comunque in senso positivo sulla città. Questo è quello che noi dobbiamo perseguire. L’amministrazione non è assolutamente contro le opere, non è contro le grandi opere, lo stadio è sicuramente una grande opera, anzi è a favore delle opere utili, a favore delle opere che portano vantaggi e benefici ai cittadini. Questa sarà un’opera che rispetta tutti gli standard più importanti a livello ambientale e a livello energetico. Sarà un’opera che potrà riqualificare un quadrante, potrà portare investimenti, è questo senso della nostra approvazione e del nostro ok a questo progetto. Il parere sarà pubblicato oggi integralmente“.
Ore 11.10 – Prende la parola Bruno Dalla Chiara: “Il punto di vista che ci siamo posti è stato triplice. Come primo la disciplina dei trasporti, quindi un’analisi sui dati che ci sono stati forniti e le relazioni che ci sono state messe a disposizione, in secondo luogo l’interesse di chi fa uso della rete ferroviaria a Roma, quindi chi abita nella zona chiamata in causa oltre che dei tifosi, il terzo elemento è come ci poniamo oggi rispetto agli obiettivi comunitari. La proposta in merito ai trasporti è al passo con i tempi il progetto oppure no? Abbiamo delle linee guida europee che stiamo assecondando oppure no? Questo è stato il terzo elemento. La nostra analisi si è sviluppata in due fasi: una prima fase di approfondimento fino a dicembre 2018 sui documenti che ci sono stati forniti e una seconda fase sulla base del problema rilevato, che è un problema legato alla storia recente di Roma, ovvero quello sulla viabilità stradale e vedere se fosse risolvibile. Il problema è risolvibile attraverso un’offerta plurimodale. Non più come si faceva negli anni ’70 rispondendo con l’auto alle esigenze di mobilità, ma con un’offerta competitiva in campo ferroviario e multimodale, cioè anche pedonale, ciclabile e con soluzioni in sharing-mobility. Con l’aggiunta di nuove tecnologie, i cosiddetti ITS, Intelligent Transport Systems, che fanno da collante per favorire la multimodalità. Nella misura in cui queste azioni verranno attuate prima della messa in esercizio del nuovo stadio, tutto funziona, assecondano logiche europee e possono garantire, un’offerta ferroviaria in primo luogo e poi privata e plurimodale, che non obblighi il tifoso, il cittadino, ad utilizzare necessariamente l’auto. Questo passa attraverso due passaggi. Uno la Stazione di Tor di Valle sulla linea Roma-Lido, l’altro la Stazione Magliana sulla linea FL1. Queste azioni che noi abbiamo rafforzato vanno attuate in tempi contenuti. Per gli ITS esistono dei bandi della fine del 2018. Abbiamo utilizzato dei termini forti in una relazione intermedia di diagnostica del problema di fine novembre e cioè ‘catastrofico’, perché andare nella direzione di un trasporto stradale senza un’offerta ferroviaria competitiva vuol dire non andare negli obiettivi europei e vuol dire aggravare una situazione che già esiste a Roma sulla viabilità stradale. Questo non è professionale e non è a passo con i tempi. Per questo l’abbiamo etichettato tra virgolette come ‘catastrofico’, perché va ad aggravare in certi momenti la viabilità stradale. Tuttavia come si va dal medico per un problema e lui dice ‘sì, il problema c’è’, Roma ne è consapevole ma esiste anche la soluzione, che sono i piani che si stanno attuando nel PUMS. Ci siamo confrontati con i tecnici del Comune e di Roma Servizi per la Mobilità e abbiamo visto che questi piani, soprattutto in questi mesi, in cui il PUMS è in fase di avanzata elaborazione, nella misura in cui contengono gli obiettivi comunitari che vi ho detto, dipendenza da petrolio, rispetto dell’inquinamento, plurimodalità, nuove tecnologie, vanno bene, nella misura in cui si possono attuare nei prossimi 2-3 anni, cioè prima della messa in esercizio dello stadio, va altrettanto bene. Il problema c’è, ma esistono delle soluzioni“.
Ore 11.20 – E’ il turno dell’ingegner Brinchi: “Io partirei dall’approfondimento rispetto al PUMS. Il piano basa le sue radici sulla volontà di lavorare per trasformare la città e spostare quote importanti di spostamento sul trasporto pubblico e sulla mobilità muscolare. La mobilità muscolare intesa quindi come modalità pedonale e ciclopedonale. E’ un obiettivo che riguarda l’intera città e l’intera scala urbana, non soltanto la zona sud di Roma, gli interventi sono relativi a tutte le origini degli spostamenti, non riguardano una porzione piccola di città. Il nostro intento è quello di costruire infrastrutture e regolare la domanda di mobilità. Sul primo punto, la costruzione delle infrastrutture, l’elemento e l’investimento principale sono orientati al trasporto pubblico su ferro. Trasporto pubblico che nelle zone più esterne della città deve essere rapido, e in sede riservata, e nella parte centrale più diffuso, attraverso sistemi di superficie e sistemi più leggeri, che possono andare da interventi di ottimizzazione di situazione attuali, come le preferenziali, che sono molto utili perché impattano in maniera rilevante sul tempo di spostamento, fino ad interventi più importanti che captano grosse quantità di domanda di mobilità. Nello specifico della collocazione della nuova sede dello stadio è sicuramente una zona dotata di infrastruttura di primo livello. Sia la Roma Lido che la FL1 sono di supporto e aiuto e offrono fino a un 60% della domanda degli spostamenti attratti dallo stadio. Sulle politiche di regolazione ovviamente piano piano si dovrà arrivare alla gestione della domanda di mobilità attraverso azioni che possano ridurre il numero di auto private circolanti. Il PUMS è un percorso lungo, deve recepire anche i desiderata dei cittadini, deve mettere assieme una serie di interventi. Uno dei più semplici, ma che deve essere ancora digerito, è il car-pooling, che a parità di spostamenti permetterà di ridurre il numero di auto in circolazione, senza spostare quote modali sul trasporto pubblico per i poli di maggior attrattività, come può essere quello dello stadio. Il piano urbano è ancora in bozza, ma arriverà in questi giorni e le linee guida sono state dettate dall’amministrazione nel maggio del 2017 e hanno indirizzato i lavori tecnici dietro al piano per poi arrivare alla conclusione con il processo di partecipazione“.
Ore 11.22 – Inizia la fase di domande e risposte con i giornalisti presenti.
Alla Sindaca Raggi: Alla Sindaca Raggi: Ieri c’è stata grande polemica delle opposizioni, che volevano vedere questo documento in anticipo, come risponde? Verrà pubblicata la convenzione con il privato prima che vada in Assemblea? Verrà raccontato il progetto alla città con modellini e infografiche?
Per quanto riguarda la trasparenza posso che dire che stamattina ho avuto un confronto con la mia maggioranza e sarà chiesta la calendarizzazione al presidente dell’Aula De Vito di un Consiglio straordinario specifico sullo stadio e su questo pare. Per la seconda parte rispondo che sicuramente, visto anche l’impatto e l’importanza di questo progetto, è importante parlarne non solo oggi in conferenza stampa e in un Consiglio straordinario, ma sicuramente cercheremo di lavorare anche con i cittadini, magari all’interno della Casa della Città e con delle infografiche per spiegare e raccontare. Tra l’altro so che sono in corso tutti gli approfondimenti sulle osservazioni, quindi il rapporto con la cittadinanza è sempre stato assicurato, come peraltro prevede la legge, non è una concessione, è dovuto. Stiamo lavorando su questo, ci tengo a dirlo. Siamo tranquillamente aperti a continuare su questa linea. Non abbiamo davvero nulla da nascondere.
Alla Sindaca Raggi: Quali saranno i prossimi step? La Roma-Lido?
Più che prima pietra potranno aprire i cantieri e comunque direi che è un buon risultato. I prossimi step che avverranno già oggi pomeriggio, ci saranno ulteriori riunioni tecniche tra proponenti e amministrazione, ma non ci siamo mai fermati. Si sta continuando a lavorare. Vorrei fare un’ulteriore rassicurazione prima di passare alle risposte tecniche. Sulla Roma-Lido, come sapete, stiamo già lavorando con la Regione Lazio, è stato avviato un tavolo tecnico. La Regiona ha già 180 milioni per l’ammodernamento dell’infrastruttura. A questi si aggiungono circa 40 milioni di Roma Capitale che andranno a implementare questi investimenti. Sulla Roma-Lido insomma stanziamenti ci sono e sono stati già avviati i lavori per modernizzare questa infrastruttura, che di sicuro non è tra le migliori d’Europa. Peraltro mi permetto di dire che il parere del Politecnico sarà pubblicato integralmente oggi in giornata e quindi avrete accesso a tutte le informazioni che giustamente dovete avere.
All’ingegner Brinchi: Avete fatto una due diligence interna sul progetto? Il Ponte di Traiano ritenete che sia utile? Chi lo pagherà e quanto ci vorrà a costruirlo?
Relativamente al nostro lavoro, noi siamo di supporto all’amministrazione comunale. Di conseguenza tutti i pareri che abbiamo espresso li abbiamo espressi secondo i dettami del contratto di servizio e relazionati ai rapporti con il Dipartimento Mobilità e Trasporti. Noi ovviamente abbiamo fatto una verifica interna di tutti i pareri espressi dal 2015 al 2018 e li abbiamo forniti e messi a disposizione del professor Dalla Chiara, che se non sbaglio ha definito il nostro lavoro puntuale e preciso dal punto di vista tecnico. Quindi l’ulteriore contributo che c’è stato nella fase successiva è stato proprio quello di integrazione della documentazione rispetto al PUMS, fotografia che all’epoca non era stata fatta visto che il PUMS è arrivato nel 2017. Abbiamo fornito su richiesta del professore una relazione specifica sul PUMS. Circa il Ponte di Traiano, nelle valutazioni che furono fatte il tema è da ricondurre esclusivamente al PUMS. Il PUMS vede come unico scenario percorribile lo spostamento di quote modali dalla strada al trasporto pubblico. Immaginare di creare nuove infrastrutture significa portare spostamenti sulla macchina, sul mezzo individuale. Mi sembra di aver letto chiaramente questo dalle linee guida che ci ha fornito l’amministrazione e non era un’obiettivo da perseguire. Stiamo lavorando nella direzione opposta. Vogliamo garantire una mobilità accessibile a tutti con sistemi diversi, che sono il trasporto pubblico in primis, ma anche garantire un numero adeguato e attuale di spostamenti ma con meno macchine in circolazione, quindi con sharing e pooling, che sono i punti di forza della mobilità condivisa contenuti nel PUMS.
Al professor Dalla Chiara: Aveva detto che le simulazioni del traffico erano state fatte in giorni sbagliati nella prima relazioni. Sono state fatte altre simulazioni in altri giorni più utili o le informazioni sono bastate le informazioni che le avevano dato?
Intanto vorrei far chiarezza su un aspetto: il gruppo di lavoro dei trasporti del Politecnico di Torino non ha avuto effetti di influenza da parte del Comune di Roma. Noi abbiamo lavorato serenamente esponendo le nostre considerazioni. Queste considerazioni si sono divise in due fasi: la prima la possiamo assimilare alla diagnosi del medico, la seconda alla ricetta. La diagnosi è fuggita in qualche modo dal Comune ed era un documento in cui noi dicevamo che il problema c’è. Non solo, effettivamente le analisi svolte e messe in moto dal proponente si sono focalizzate sull’area, dimostrando che la circolazione viaria può reggere quel traffico. Nel momento in cui si va però un po’ fuori da quell’area il problema è che la rete viaria stradale romana è già carica. Questo aggravarsi, in orari anche diversi da quelli simulati, noi non ce la siamo sentita di appoggiarli. Non è al passo con i tempi e oggi si parla di offerta plurimodale, di offrire alternative. Crea inoltre dei problemi sulla dipendenza energetica e sulle immissioni inquinanti che noi non vogliamo perseguire. Questi elementi contribuiscono al termine ‘catastrofico’. Quella diagnosi fuggita ai primi di dicembre dal Comune è completamente compresa nella relazione finale, praticamente tale e quale. Il problema c’è e rimane, ma si risolve con la ricetta e la ricetta, come ho detto prima, è un’offerta plurimodale. Oggi la linea Roma-Lido non è troppo credibile dal punto di vista della capacità di attrarre traffico, ma ci sono dei piani di investimento che abbiamo chiesto di verificare, che portano ad essere tale linea competitiva. Ci saranno degli interventi con dei binari tronchi sulla stazione di Tor di Valle e allo stesso tempo sulla linea FL1. Dalle nostre analisi si può arrivare a coprire un 58% degli spostamenti. È chiaro che poi l’utenza va indirizzata ovviamente verso la ferrovia, va agevolata nelle sue scelte in quella direzione. Si deve poi, con i ponti pedonali del caso, raggiungere lo stadio dalle rispettive stazioni, Magliana e Tor di Valle, e dunque, insieme a un’offerta plurimodale che comprende opzioni ciclabili, pedonali, in sharing mobility oltre che il trasporto pubblico, permette di risolvere il problema. Quindi il problema c’è, lo abbiamo messo in evidenza ed è rimasto nella relazione finale, e offriamo una ricetta. Per quanto riguarda il Ponte di Traiano il nostro committente ci ha chiesto di analizzare il progetto e il Ponte di Traiano non fa parte di quel progetto. Devo dire che asseconderebbe comunque la viabilità stradale, che localmente trova soddisfazione ma poi andrebbe ad intaccare il resto della rete che come sappiamo è già talvolta su livelli di instabilità. Andrebbe in condizioni critiche “F” se si aggravasse ulteriormente. Sull’infografica: la relazione contiene già pochi grafici, mi pare tre ben espliciti, che magari ai giornali possono tornare utili. Sulla relazione preliminare aggiungo, visto che anche questo è stato oggetto di qualche dibattito, che la diagnosi conteneva la dizione “bozza ad uso interno”. Questa dizione quando il documento è andato sui giornali non c’era più e in questo senso è stata modificata, contraffatta. Poi però devo anche aggiungere che ai fini pratici non conta nulla, nel senso che comunque quella è rimasta. Dispiace il fatto che si voglia far passare il messaggio che quella relazione non fosse ad uso interno e riservato. Lo era. Oggi diviene pubblica perché quel documento, tale e quale, è contenuto nella relazione finale che abbiamo consegnato a fine gennaio.
All’ingegner Brinchi: Sulla congestione stradale, sulla funivia e sulla Roma-Lido…
Si faceva riferimento alla funivia della Magliana, quella è un’opera. Il PUMS non è fatto di opere soltanto, ma di interventi su tutta la città. Il traffico che impatta sul GRA non arriva solo da Magliana, ma anche da Tor Bella Monaca, dall’A1 e arriva da tutta la città. Se il traffico avesse capacità infinità il GRA non lo percorrerebbe nessuno, perché si allungano i percorsi. Vado dritto, per questo le metropolitane si fanno nel centro delle città. Si passa sul GRA perché raccolgo elementi che arrivano da lontano e devono andare anche molto lontano. Il PUMS prevede una serie di opere, anche a Tor Bella Monaca, che sgravano il GRA, liberano quote di domanda dal GRA e riducono gli effetti della congestione. Per questo il PUMS è importante a livello di area urbana. Ci consente di non far crescere spostamenti su mezzo privato, ma soprattutto di ridurli. Dunque si cerca di limitare quelle componenti che possono essere eseguite dal trasporto pubblico. Ogni intervento libera quote di domanda ed è l’effetto complessivo ad essere importante per la città di Roma. L’effetto del piano quindi è proprio questo. Il piano, come dicevamo, è un piano che ha un percorso lungo, con tempi tecnici da rispettare ed è praticamente concluso.
Ore 11.34 – Dopo l’intervento di Brinchi riprende la parola la Raggi: “Ricordo che nell’area stadio ci sono due importanti linee ferroviarie come la Roma-Lido e la Roma-Fiumicino, quindi è una zona infrastrutturata, non è una zona al di fuori dal Mondo o su Marte. Come ricorda il professor Dalla Chiara nel suo parere devono essere sicuramente implementate ed è questo l’obiettivo sul quale stiamo lavorando“.
Ore 11.34 – Dalla Chiara risponde alle domande precedenti in maniera più generale: “Il primo elemento forte è che nei trasporti, la domanda di mobilità è in funzione dell’offerta. Se l’offerta è competitiva la domanda viene attratta. Vi faccio un esempio concreto. La metropolitana di Torino nel 2009 aveva grossomodo 7 milioni di passeggeri annui. Nel 2017, in virtù del fatto che è un servizio affidabile e frequente, ha superato 40 milioni di utenti l’anno. E’ difficile trovare una crescita di domanda così forte a fronte di un servizio di trasporto pubblico. Dunque se l’offerta, in un sistema di impianto fisso, è al passo con i tempi e buona, la domanda le va dietro. Questo è legato all’osservazione di prima e cioè ‘poco credibile il 50% sul trasporto pubblico’. Certo, alle condizioni attuali, questo è sempre scritto nella relazione, è poco credibile su una linea come la Roma-Lido, ma con i piani di investimento che ci sono sia sulla Roma-Lido sia sulla FL1, che è ben interconnessa con FL2, FL3, linea A-B-C, quindi creano alternative per andare allo stadio, allora su queste due offerte adeguate con i piani di investimento, tra l’altro noi a novembre non eravamo ancora al corrente di alcuni piani di investimento, tra cui quello legato a RFI siglato a luglio 2018, ne siamo venuti in possesso a dicembre, alla luce di questi investimenti l’offerta di trasporto pubblico inizia a diventare credibile. Dai nostri calcoli possiamo arrivare a quote maggiori, è chiaro che la domanda va accompagnata, quasi forzata. Allo stadio non ci può arrivare facilmente con l’auto privata se non a determinate condizioni. Lo scotto che si paga, se vogliamo parlare di scotto che però è a passo con i tempi, è che occorre usare i trasporti pubblici perché questi sono competitivi. Se si vuole arrivare là con l’auto ci si arriva a determinate condizioni. Questo vuol dire riuscire a rendere credibile l’offerta di trasporto pubblico. Per quanto riguarda le simulazioni, noi per ricostruire un modello di rete ci avremmo messo molto più tempo. Considerate che l’incarico lo abbiamo ricevuto a ottobre e abbiamo concluso da poco, avrebbe richiesto molto più tempo. Abbiamo esaminato e abbiamo in parte talvolta riprodotto le simulazioni con strumenti appositi e quindi abbiamo tratto le conseguenze scritte nella relazione. Qui subentra un elemento importante. Proprio perché è un ‘sì’ condizionato, perché va bene lo stadio e ci mancherebbe, ma prima ci deve essere l’attuazione di queste politiche che portino ad un’offerta plurimodale che non obblighi all’utilizzo dell’auto e che possano offrire un sistema di trasporto pubblico basato su un sistema di impianto fisso interessante per l’utenza, proprio per questo sarà importante nei prossimi mesi l’analisi dei cantieri. Questo è un passaggio obbligatorio, vuol dire che questa analisi dovrà cercare di non appesantire la viabilità privata, favorendo i cantieri e i lavori sull’offerta del trasporto pubblico, per garantire che l’utenza della zona e non solo abbiano dei benefici più che proporzionale ai tifosi, che sono diretti interessati. Cioè ci sia l’occasione per rendere almeno una parte della città più attrattiva, in termini di mobilità sul trasporto pubblico. Questo nei prossimi anni, se ben condotto, come auspico, dato che ci sono dei professionisti che seguono la cosa e conoscono il loro mestiere, può spostare quote di mobilità. E’ credibile questo? Lo dicono i numeri della metropolitana di Torino. Da 7 a oltre 40 milioni dal 2009 al 2017. Quindi vuol dire che se l’offerta è buona, l’utenza gli va dietro. Direi che basta“.
Ore 11.35 – Termina la conferenza stampa. A breve arriveranno le parole di Mauro Baldissoni.
Ore 11.50 – A chiudere la giornata arrivano le parole del vicepresidente della Roma, Mauro Baldissoni. Ecco un estratto delle sue parole: “Sapete da quanto stiamo lavorando a questo progetto con l’amministrazione. Sapete anche che questo è un passaggio fuori dalla procedura e che non aveva un valore giuridico ma più che altro mediatico-politico. È stato giusto che l’amministrazione abbia voluto fare controlli ulteriori sulla sostenibilità del progetto. Non siamo sorpresi, ci attendevamo un esito positivo, perché anche nella bozza che è filtrata precedentemente si diceva che gli studi relativi al traffico erano stati fatti in maniera professionale e le criticità erano state riscontrate su un discorso più ampio, ovvero quello delle ricadute sulla città, non tanto sul sito, sul quale doveva valutare il proponente. Parlavamo di un problema di Roma più che dello Stadio in sé. È evidente che l’interesse della Roma e non solo della città è che tutti coloro che debbano venire a vedere la partita allo stadio possano farlo nelle migliori condizioni possibili. Non parliamo di date ipotetiche. Quello che facciamo, come ha ricordato anche la Sindaca, è continuare a lavorare quotidianamente. Non ci sono temi controversi, ci sono solo temi tecnici da definire. Immaginiamo di riuscire a farlo in tempi molto molto ristretti. Montuori stesso ha citato la possibilità di essere pronti entro un mese, da lì in poi dunque noi ci aspettiamo che sia possibile concludere tutta la procedura, inclusi i passaggi consiliari, nel giro di poche settimane, quindi il prima possibile. È tempo ormai, dopo tutto il tempo speso su questo progetto, che la città abbia la possibilità di vedere un investimento di tale portata e che la Roma possa effettivamente lavorare alla costruzione“.
Ore 15.50 – Il Comune ha pubblicato il parere del Politecnico sul proprio sito ufficiale.
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