Il Messaggero (F. M. Magliaro) – L’obiettivo dichiarato dalla Roma, all’inizio dell’avventura Pietralata, era quello di aprire il nuovo staio per il centenario della fondazione della società, giugno 2027. Una scadenza ormai impossibile da rispettare. Troppi intoppi che si susseguono e troppa lentezza nel portare avanti le diverse fasi delle lavorazioni rendono irreale il rispetto di quella data.

Gli ultimi due intoppi sono venuti dalla giustizia: il tribunale civile prima e il tribunale amministrativo poi hanno emesso due diversi atti che, di fatto, impediranno ai tecnici incaricati dalla società giallorossa di accedere in due diverse aree di Pietralata per fare i sondaggi geologici e gli scavi di archeologia preventiva. Il Comune dovrà procedere con gli atti finali per il rilascio forzoso dell’area e lo sgombero. Atti che, quasi certamente saranno impugnati al Tar che, nelle migliore delle ipotesi, deciderà non prima di 6 mesi. 

Da una parte, gli inghippi giudiziari che, per quanto siano minori, fanno perdere tempo prezioso. Dall’altra, i cantieri a singhiozzo. Il permesso per iniziare scavi, carotaggi e trincee era arrivato a metà gennaio, durata 3 mesi. Però, l’ingresso vero e proprio è arrivato a metà marzo, con due mesi di ritardo. Lì per lì, si è andati abbastanza veloci. Poi, però, a metà aprile il primo stop: rischio di interrompere le nidificazioni. 
Una lentezza legata, quindi, ad eventi esterni che, però, si somma anche a una indolenza nel condurre le operazioni. Secondo quanto viene detto dai vari Comitati No Stadio, in realtà i tecnici della società incaricata dalla Roma di realizzare i sondaggi non sarebbero più al lavoro dall’interruzione per il controllo sulla nidificazione. Non solo. Anche in Campidoglio, si sono sempre più diradati gli incontri tecnici, ad esempio per definire l’assetto della mobilità.

A tutto questo, si somma l’ultimo giro di lancette: il Campidoglio aveva convocato la Roma per fare il punto sulla situazione, alla luce anche delle varie sentenze. Martedì 18, di mattina, era fissata una prima riunione. Poi, su richiesta della Roma, rinviata a oggi, lunedì 24, nel pomeriggio. E venerdì scorso, nuovo rinvio, sempre su richiesta di Trigoria. Data non ancora fissata.