Il Messaggero – Per ora non viene rilevata alcun acriticità nel progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Ma l’autorità nazionale anticorruzione, alla quale la scorsa estate si erano rivolte diverse sigle ambientaliste, associazioni di consumatori e comitati di cittadini delle aree interessate ai cantiere, intende monitorare le procedure di costruzione dell’impianto sportivo e dell’intero complesso di cui farà parte. Il piano di monitoraggio, che dovrebbe scattare nella seconda metà di quest’anno è stato annunciato dalla stessa Anac nel parare rilasciato al Campidoglio, in cui l’Authority – avendo esaminato l’ultima delibera comunale sull’impianto inviatele da Palazzo Senatario – non individua cause ostative alla prosecuzione dell’iter progettuale rispetto al codice degli appalti.
IL PROCEDIMENTO – L’Anac aveva chiesto informazioni al Campidoglio che, a quando si è appreso, ha risposto inviando l’ultima delibera sull’impianto, la numero 32 del 2017, e quella dell’amministrazione guidata da Iganazio Marino. In particolare allo stato, rilevano all’Autorità guidata da Raffaele Cantone, non risultano riduzioni delle opere proposte nel piano del promotore. Secondo Virginia Raggi “l’Anac attesta la fattibilità delle opere dando l’ok al nuovo progetto fatto insieme al Campidoglio e della società Roma“. Dopo un braccio di ferro durato mesi, con lo stadio che a diverse riprese è sembrato a forte rischio, nel 2017 il Comune di Roma e i proponenti hanno trovato un accordo su un taglio di cubature, a cui fa però da bilancio una riduzione delle infrastrutture da realizzare a carico dei privato.
L’INTERVENTO – Sulla questione è intervenuto anche il governatore Nicola Zingaretti: “Siamo stati molto rigorosi sulla credibilità del progetto dello stadio. Se non ci fosse stata questa giunta comunale che ha stravolto il progetto probabilmente il cantiere sarebbe già aperto. Io sono stato un geloso custode della trasparenza e della legalità e penso che questo stadio debba andare avanti, ma nessuno faccia il furbo. costruiamo anche le strade per farci arrivare i tifosi, altrimenti ci malediranno ogni volta che, imbottigliati nel traffico, dovranno entrare e uscire“.