Stadio della Roma, Enzo Scandurra: “L’area diventerà una trappola, un pasticcio che peserà di più sul litorale”

Il Messaggero – Enzo Scandurra, docente universitario ed ex direttore del dipartimento di Urbanistica della Sapienza. Come valuta il parere del ministero delle Infrastrutture? «Nei giorni delle partite la zona si trasformerà in una trappola. Con tutto il traffico che si andrebbe a scaricare sulla via del Mare, che è già una strada fortemente congestionata».

Cosa potrebbe succedere?
«In quell’area dovranno arrivare 55 mila tifosi durante le partite più i lavoratori degli uffici che nasceranno».

Con quali conseguenze?
«Questo rischia di essere un pasticcio che peserà negativamente sull’intero quadrante lasciando un ferito incredibile in una parte importante della Capitale. I fondi per i trasporti, poi, non sono sufficienti per la Roma-Lido».

I lavori sulla viabilità stradale, almeno, saranno sufficienti per assorbire i nuovi flussi?
«Anche il potenziamento di via del Mare e via Ostiense andrebbe rimodulato, dato che è previsto solo fino al grande raccordo anulare. Ma le criticità maggiori, su quella strada, si registrano nella parte successiva, verso il litorale».

Viene abbandonato il progetto del ponte di Traiano. Quello dei Congressi basterà?
«Ma il ponte di Traiano, sul Tevere, è obbligatorio per decongestionare il traffico. Allo stesso tempo il ponte dei Congressi è un progetto in piedi da anni e che ormai ha preso un iter diverso. Sono entrambi necessari».

Ma dal ministero assicurano che, quanto meno, le opere pubbliche saranno realizzate tutte insieme, e non in due tranche.
«Questi rattoppi non riescono più a mettere in asse un progetto errato, nato in un’area sbagliata. L’amministrazione doveva scegliere una location giusta e risolvere i problemi della città. Così sarà ancora peggio».

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