La Gazzetta dello Sport (A.Catapano) – Le rassicurazioni di Di Battista, ieri l’altro («Lo stadio lo abbiamo promesso e lo faremo»), le parole di conforto di Di Maio, ieri («Lo stadio rientra nel programma, è un nostro obiettivo, nel rispetto dei nostri valori»), il rinnovato impegno della Raggi, sempre ieri, stavolta affidato ad un istituzionalissimo comunicato sul sito del Comune di Roma: «In questi giorni ci siamo molto concentrati sulla revisione finale del progetto per la realizzazione dello stadio della Roma a Tor di Valle – scrive la sindaca –. Sulla base di un percorso di confronto avviato nelle ultime settimane per verificare gli atti necessari alla conclusione della procedura entro il 3 marzo, abbiamo attivato dei tavoli tecnici con i proponenti. Obiettivo: lavorare con determinazione alla fattibilità del progetto nel rispetto delle regole».
LIGHT – Chiaro. Finalmente chiaro dove va a parare quel «rispetto delle regole», che prima faceva tremare i polsi perché lasciava presagire un taglio draconiano del progetto, ma ora, da quando è scoppiato il Berdinigate, annuncia, o almeno dovrebbe, una riduzione light delle cubature, di quel 20, massimo 25% di cui si discute da mesi, che un nuovo tavolo tecnico, previsto oggi, cristallizzerà.
SPETTATORE – Poi, se tutto filerà liscio, a stretto giro di posta, domani o dopodomani, spetterà alla Raggi dare al dossier l’approvazione politica della Giunta. Le due settimane che seguiranno, a quel punto, saranno impiegate per portare a casa la variante al piano regolatore. Vicende a cui Paolo Berdini, ammesso che sia ancora al suo posto, dovrebbe fare da spettatore.