Il Corriere della Sera (L. Valdisseri) – Sei mesi per avere l’ultimo via libera, quello della Regione Lazio, e far partire il cantiere entro la fine del 2015. Tra i 22 e i 24 mesi per costruire lo stadio vero e proprio (52.500 posti, espandibili a 60.000 per poter ospitare una finale di Champions League) e poco di più per completare il Business Park con le tre grandi torri firmate dall’archi-star Daniel Libeskind (in una è previsto il trasferimento di UniCredit) che formeranno la nuova skyline della Capitale.
Sono questi i tempi contenuti nelle 800 pagine del dossier finale sul nuovo stadio della Roma e sul progetto di «rigenerazione urbana» dell’area di Tor di Valle, presentato ieri al sindaco Ignazio Marino da Mark Pannes, braccio destro del presidente James Pallotta, e da Luca Parnasi, Ceo di Eurnova.
Tante le domande che si pongono i cittadini, divisi in tifosi giallorossi e no, con i primi naturalmente più entusiasti del progetto. Hanno provato a rispondere, in conferenza stampa, proprio Pallotta e la «squadra di lavoro» che comprende 25 ditte.
Il primo quesito, naturalmente, riguarda lo scandalo di Mafia Capitale e le possibili implicazioni. Pallotta è tranquillo: «Le vicende giudiziarie che riguardano il Campidoglio? Non mi preoccupano, abbiamo l’approvazione del Comune, nel giro di 6 mesi avremo quello della Regione. Questo progetto va oltre il singolo politico, è importante per Roma e l’Italia intera».
Su chi finanzierà l’enorme impresa (1,5 miliardi di euro tra costruzione dello stadio, parte direzionale e infrastrutture) ha risposto Pannes, focalizzandosi sulla parte sportiva: «Sarà tutto completamente finanziato da capitali privati, in favore di Roma e dei romani. Ci sarà uno stadio, con il campo a 9 metri dalle tribune; una nuova Trigoria a fianco dello stadio, la struttura d’allenamento più all’avanguardia, che sarà in grado di massimizzare il potenziale dei giocatori; un Roma Village, con un anfiteatro da 4.000 posti, dove seguire le partite in trasferta».
Nell’area totale di oltre 125 ettari ne sono previsti 60 di «nuovo verde». Andreas Kipar , presidente del Gruppo Land, garantisce «che sarà un’infrastruttura verde. È un “project to protect”. È il primo passo per la rigenerazione di un territorio». Gli ambientalisti non sono dello stesso avviso e da tempo denunciano il pericolo di una nuova cementificazione.
Punto focale, per tutte le città del mondo ma soprattutto per Roma, è quello del traffico e della sostenibilità dei trasporti. L’affluenza allo stadio Olimpico con mezzi privati è stimata nell’85%, mentre il progetto per Tor di Valle è di arrivare al 50% di accessi attraverso le nuove infrastrutture ferroviarie. Si parla di un impegno, per i soli trasporti, di 300 milioni di euro, con una nuova viabilità tra l’aeroporto di Fiumicino e la via del Mare che Luca Parnasi ha definito «autostradale». Sono previsti anche 14.000 parcheggi. Naturalmente a pagamento, come succede negli Stati Uniti.