Se effettivamente Virginia Raggi si dimette e le dimissioni divengono effettive per legge si va alla nomina di un Commissario straordinario. Come scrive Fernando Magliaro nel proprio blog, al Commissario per legge sono attribuiti i poteri della Giunta e del Consiglio. Quindi, essendo l’urbanistica materia di consiglio, tutti gli atti inerenti possono essere approvati dal Commissario con i poteri del Consiglio comunale. Questo significa che è facoltà del Commissario adottare tanto la variante quanto la convenzione urbanistica sullo Stadio della Roma. Può farlo perché tanto l’una, la variante, quanto l’altra, la convenzione, sono atti dovuti che discendono dagli esiti della Conferenza di Servizi decisoria. Che “sia facoltà” non vuol dire automaticamente che lo farà.
Lo farà se:
– I due testi fossero pronti nel periodo di carica del Commissario. Possibilmente, verso l’inizio della carica e non verso la fine. (Si andrebbe al voto a fine maggio, quindi, se i testi fossero pronti a metà maggio, è presumibile ritenere che il Commissario attenda. Se i testi fossero pronti a metà gennaio, invece, è presumibile attendersi che li adotti).
– Se la personalità del prescelto, sarà abbastanza forte da resistere alle pressioni contrarie (di partiti, movimenti, associazioni e quant’altro), ovviamente a condizione che sia convinto di volerla fare.
– Se la personalità del prescelto sarà così debole che, pur essendo convinto di non volerle adottare, le adotti avendo ceduto alle pressioni della piazza.
Non lo farà se:
– I testi di variante e convenzione non fossero pronti nel suo periodo di carica.
– Se la personalità del prescelto sia intimamente convinta di voler comunque attendere l’elezione del nuovo Sindaco e quindi sia più forte delle pressioni mediatiche ad adottare gli atti.
– Se la personalità del prescelto fosse invece più debole e, quindi, cedesse alle pressioni a non adottare, pur essendo convinto della possibilità/necessità del contrario.