La Gazzetta dello Sport (E. Trotta) – Dopo un momento di empasse si è tornati a scavare. Sul terreno di Pietralata destinato al nuovo stadio della Roma, da qualche settimana si sono rivisti i tecnici chiamati a fare i rilievi geologici, ambientali e archeologici necessari per poter poi presentare il progetto definitivo per l’impianto. Fino a metà maggio i lavori erano stati rallentati da un’ordinanza che in determinati periodi dell’anno impedisce di fare scavi in aree verdi per tutelare la nidificazione. Ma recentemente è arrivato l’ok del Dipartimento Ambiente per riprendere le verifiche almeno in una parte dell’area.
Ma non è l’unica buona notizia. Giusto due giorni fa il Tar del Lazio ha dichiarato inammissibile il ricorso amministrativo con il quale alcuni proprietari di unità immobiliari nella zona interessata contestavano l’iter attivato dalla Roma per la realizzazione dello stadio. Una notizia che ha fatto felice anche il sindaco Roberto Gualtieri, visto che Roma Capitale si era costituita in giudizio: «Eravamo fiduciosi che il procedimento per lo stadio della Roma fosse assolutamente solido dal punto di vista amministrativo, ci aspettavamo questo risultavo positivo e si va avanti».

Lo conferma anche l’assessore al- l’Urbanistica Maurizio Veloccia, che fa il punto della situazione: «Dopo aver approvato l’anno scorso la delibera di interesse pubblico, abbiamo avviato con la Roma dei tavoli tecnici per poter realizzare il progetto definitivo. Un progetto che deve essere completo per andare direttamente in convenzione urbanistica. Questo significa che deve contenere la configurazione dello stadio e di tutte le opere accessorie. Si è poi intrapreso un percorso sul campo relativo alle verifiche archeologiche e geologiche con la Sovrintendenza di Stato che permetteranno di definire esattamente dove posizionare il catino dello stadio.
Considerate che la Sovrintendenza ha chiesto la realizzazione di vere e proprie trincee, qualcosa di ben più complesso dei semplici carotaggi. Sono interventi invasivi che richiedono tempo. A oggi siamo dunque in attesa del progetto definitivo che potrà essere consegnato con la conclusione delle attuali indagini. I tempi? Se non ci sono ritrovamenti direi un paio di mesi
».

Siamo dunque in una fase di tavoli tecnici, che vanno oltre il momento più politico di confronto con le istituzioni comunale. «Negli ultimi tempi gli uffici sono in contatto soprattutto con i tecnici della Roma – continua Veloccia – Non c’è nessuna tensione, i rapporti sono positivi e parlo anche per il sindaco Gualtieri quando dico che c’è un clima di massima collaborazione. L’ultima volta che ho incontrato la dirigenza giallorossa risale a poco più di un mese fa, per gli aggiornamenti legati alle indagini. Ma abbiamo contatti telefonici praticamente ogni settimana. Si sta portando avanti un progetto difficilissimo, dentro la città e non in campagna come si era pensato in altri tempi. È ovvio che si debbano affrontare una serie di difficoltà. Quello che oggi è urgente verificare è che il terreno non abbia problematiche per ospitare lo stadio e le opere di urbanizzazione».

L’inaugurazione nel 2027 è ancora verosimile? «Questa è una maratona in cui ci sono da saltare centinaia di ostacoli. Da un punto di vista tecnico è ancora plausibile, ma attendiamo gli esiti dei procedimenti in corso. Le cose si fanno passo dopo passo e sono già stati fatti importanti passi avanti».