Il dl stadi, il provvedimento inviso alla Serie A, è diventato legge e d’ora in avanti i club contribuiranno ai costi degli straordinari per la sicurezza: è uno degli elementi cardine del provvedimento votato e passato ieri al Senato (il via libera della Camera era arrivato il 2 ottobre) dove ha ottenuto la fiducia con 164 sì e 109 no. Il via libera al testo è arrivato a tarda sera, al termine di una giornata intensa che ha portato il governo a porre la fiducia sul provvedimento tra mille polemiche dopo che un gruppo di 15 senatori aveva chiesto il voto segreto su 40 emendamenti al testo. Il provvedimento riguarda disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeno di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive: dalDaspo di gruppo all’arresto differito, dalla possibilità per i poliziotti di utilizzare il taser, cioè la pistola elettrica, al prelievo forzoso da parte dei club, dall’1 al 3%, per pagare gli straordinari alle forze dell’ordine impegnate in occasione di eventi sportivi.
Proprio quest’ultimo punto ha scatenato la reazione delle società di calcio: «Confermo l’apprezzamento per i contenuti del provvedimento sicurezza, anche perchè sostanzialmente concordati tra le istituzioni e le componenti dello sport, ma quella imposta per coprire i costi è iniqua», il commento diMaurizio Beretta, presidente della Lega di A, dopo il voto del Senato.
LA POLEMICA – «Questi contenuti – aggiunge Beretta – rafforzeranno la sicurezza negli impianti e la vita dei tifosi perbene sarà migliore. Sarà più agevole anche il contrasto a quelle piccole minoranze che con comportamenti inaccettabili fanno del male a tutto il mondo del calcio. Purtroppo in questo provvedimento – è l’altra faccia della medaglia – è stato inserito il punto del prelievo degli incassi da stadio dei club per coprire i costi della sicurezza che non ci trova assolutamente d’accordo. Ribadisco: il calcio italiano (e in particolare la serie A) è un contribuente molto importante e assicura all’erario entrate dirette e indirette significative. Già da tempo inoltre – conclude il presidente della Lega di Serie A – copre tutte le spese relative alla sicurezza all’interno degli impianti».
LA RESISTENZA – Il mondo del pallone ha provato fino alla fine di cercare di evitare la «tassa», arrivando addirittura a parlare di norma anticostituzionale. L’affondo del governo, che potrebbe essere in parte mitigato dall’eventuale alleggerimento Irap per le società calcistiche, ridisegna il sistema, con un prelievo tra l’1 e il 3% degli introiti da biglietteria a carico dei club: a conti fatti, per la serie A e B si tratterebbe di un cifra nell’ordine dei 6-8 milioni.
Altra novità inserita all’interno del decreto è l’autorizzazione all’uso della pistola elettronica e il governo dovrà monitori «con regolarità l’utilizzo della Taser» e riferire «entro un anno i risultati in Parlamento». Per gli esponenti democratici «è necessario verificare con strumenti adeguati e metodologie scientifiche e comparative con esperienze in altri paesi, gli effetti che la taser determina sulle condizioni di salute di chi viene colpito e degli utilizzatori. È giusto prevedere che la pistola elettrica non sia adoperata – concludono i senatori – contro minorenni e persone con evidenti difficoltà fisiche, e comunque a evitarne l’uso ogni qual volta si possa ricorrere ad altri mezzi». Ben altro il commento della Lega secondo cui «questo non è il dl stadi ma il decreto clandestini che finanzia, con ulteriori 130 milioni in maniera vergognosamente subdola, nascosta, l’accoglienza, sottraendoli dal fondo espulsioni». Per Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in commissione Giustizia, «con questo decreto si tutela la sicurezza dei cittadini che vogliono vivere bene, con gioia e spensieratezza la partecipazione ad eventi sportivi».
Il Messaggero – L. Fantoni