Lo scorso anno, quando la Roma dal 3 novembre al primo dicembre mise insieme appena quattro pareggi contro Torino, Sassuolo, Cagliari e Atalanta, si parlava di «calo fisiologico», di squadra «impossibilitata a vincere tutte le partite» ma guidata «sempre e comunque da un grandissimo allenatore». Oggi, dopo il pareggio last second del Cska, il calo non è più fisiologico ma sembra essere una consuetudine di questa Roma che va in sofferenza nel secondo tempo, non vince più tutte le partite «e sta sbagliando i grandi appuntamenti» e Garcia è diventato, improvvisamente, meno intoccabile di prima. Sembrava incredibile qualche settimana fa, dopo lo straordinario avvio in Champions e in campionato, ma Roma, come disse anni fa Daniele De Rossi, «è una grande città che quando le cose vanno male diventa un piccolo paese». E allora, tra radio e social network, il tribunale della Capitale ieri ha processato la squadra e soprattutto il tecnico, anche se qualche critica è arrivata anche al presidente Pallotta: «Facile venire a Roma-Manchester per la passerella le parole di un ascoltatore in un’emittente , ma perché non era a Mosca con la squadra?». C’erano il d.g. e il d.s., in questo momento esenti da critiche particolari («Più di questo non potevano fare, a parte forse comprare un terzino sinistro decente»), e c’era soprattutto Garcia.
BELLI ADDORMENTATI – Per Lino, su Twitter, «il gelo gli ha paralizzato il cervello», mentre per Chiara, sempre su Twitter «come lo scorso anno, quando ci sono i big match lui va in crisi ». Chi difende il tecnico, come Paolo P. su Facebook, «se 11 giocatori tanto belli che valgono quasi 200 milioni si addormentano a 10 secondi dalla fine lui che colpa ha?». Vallo a spiegare a chi, come Francesco, se la prende con Garcia per i cambi. Uno su tutti, quello di Strootman per Nainggolan. Se l’olandese viene criticato da pochi tifosi «dalla memoria no corta, ma inesistente» (copyright di uno speaker) che addirittura si propongono di «portarlo in braccio da van Gaal», la scelta del tecnico di buttarlo nella mischia in una partita tanto delicata per molti è stata definita suicida.
FIDUCIA – Non fanno eccezione gli ex calciatori: «Credo che molto dipenda dalla condizione fisica precaria», dice Ubaldo Righetti, mentre per Pruzzo «il secondo tempo di Mosca non è poi tanto diverso da quello di Bergamo» e per Giovanni Cervone «le parole di De Sanctis sembrano quelle di chi prova a scaricare le colpe su altri. Se uno ha la coscienza pulita non ci prova proprio a dire queste cose». La vedono in altro modo Mazzone («La Roma è stata brava ma sfortunata») e Perrotta: «La colpa sul gol è collettiva, ma questa è una squadra costruita per darci grandi soddisfazioni».
LUCI RUSSE – Come se non bastasse, a peggiorare il clima di una giornata già grigia di suo, nel pomeriggio sono arrivate anche le indiscrezioni sulla notte brava dei giocatori. I tifosi la prendono male («Va bene andarsi a divertire, però ci sono situazioni e situazioni») e la sintesi è tutta in un tweet di Valeria: «Bravi tutti, dopo lo stop, lo strip».
La Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli