Il Tempo ( L. Pes) – La finale è un obiettivo per tutti, ma soprattutto per Leonardo Spinazzola. Dalla finale di Wembley saltata con l’Italia causa infortunio a quella di Tirana vissuta da comprimario ma che comunque lo ha visto in campo.
Un anno esatto fa il laterale giallorosso entrò in campo alla Kombetare Arena per gli ultimi minuti della sfida con il Feyenoord che valse alla Roma la conquista della Conference League. Un momento di grande esaltazione collettiva, ma anche di rivincita e speranza per Spinazzola.
Quella sembrava essere a tutti gli effetti la notte della rinascita per l’ex Juventus, che si era ormai lasciato alle spalle il grave infortunio al tendine d’Achille e si preparava a vivere da protagonista la seconda stagione di Mourinho sulla panchina della Roma.
Non è andata proprio così. Tanti problemi fisici negli ultimi mesi del 2022 e qualche errore di troppo anche durante la seconda parte di stagione, dopo un febbraio e un marzo molto positivi dal punto di vista del rendimento.
Non è ancora il momento, però, di guadare al passato: tra sei giorni è in programma la finale di Europa League a Budapest contro il Siviglia, e Leo vuole esserci. Sì perché da una settimana il classe ’93 giallorosso è fermo ai box per una leggera lesione alla coscia sinistra, rimediata nel primo tempo della BayArena contro il Leverkusen. Un trofeo, quello in palio il 31 maggio, che per la Roma e per Leonardo vorrebbe dire Champions League, che il terzino disputerebbe per la prima volta con la maglia giallorossa nel suo ultimo anno di contratto.
L’estate prossima, infatti, scadrà l’accordo che lo lega alla Roma firmato quattro anni fa. Alla vista nessun rinnovo per il laterale, che al traguardo dei trent’anni continua a viaggiare sull’altalena della discontinuità legata ai problemi fisici, ma che quando trova la condizione resta uno dei migliori esterni a livello nazionale.