Il Tempo (M. Cirulli) – Spinazzola a tutto tondo. Il terzino di Foligno ha parlato ai canali ufficiali della Roma facendo un bilancio della sua carriera. Il giallorosso ha aperto l’intervista parlando degli infortuni che ha subito in carriera: “Non ho mai pensato di non farcela, ma avevo paura di non tornare a giocare. Il mio dono e il mio difetto è avere poca pazienza, voglio risultati immediati”.
Risultati che sono poi arrivati nel tempo, dopo una lunga gavetta, cambiando numerose squadre: “Quando ho cambiato ruolo, da esterno a terzino ho capito che potevo fare la differenza, ho fatto un percorso simile a Zambrotta, Marcelo o Dani Alves. Loro non sono propriamente terzini ma registi, hanno una visione di gioco da fuoriclasse”.
Una carriera, quella di Spinazzola, legata anche a Gianluca Mancini: “Siamo sempre stati attaccati, ci conosciamo da tantissimo, Perugia, Atalanta, ora da quattro anni qui alla Roma. Sicuramente la nostra è un’amicizia che ci porteremo anche quando smetteremo di giocare”.
Inevitabile un commento su Mourinho: “Ti dà qualcosa in più anche sotto l’aspetto caratteriale. Nella gestione dello spogliatoio, ma anche durante gli allenamenti parla poco, però quando c’è da dire qualcosa si fa sentire, lui e Allegri sono allo stesso tempo simili e differenti”. E proprio grazie allo Special One ha vinto la Conference League: “I festeggiamenti per quella coppa sono stati impressionanti, anche di più rispetto a quelli per l’Europeo vinto, basti pensare che non siamo riusciti a terminare il giro con il pullman”.