Il Messaggero (S.C.) – Tempo di bilanci. Non solo tra Mourinho e i Friedkin. Il discorso, infatti, riguarda anche tanti calciatori della rosa. La Roma senza Champions e con un settlement agreement a pieno regime dovrà rifarsi il look. A livello d’investimenti, di monte ingaggi e di rosa. Così quella di questa sera potrebbe essere l’ultima in giallorosso per diversi elementi. In primis per i due prestiti, Llorente e Wijnaldum. Soprattutto l’olandese ha deluso. In parte per colpe non proprie (il ko alla tibia rimediato ad agosto ha influenzato pesantemente la stagione) ma nel momento clou Gini è mancato. Clamorosamente. In campo, nelle giocate, nella personalità che in molti pensavano potesse regalare alla squadra. La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza, è stata la prestazione a Budapest.
Ha lasciato pensare ad esempio il post di ringraziamento di Matic nel post-gara, molto simile a un congedo. Il rinnovo sino al 2025 sembrava una formalità ma non è stato ancora ufficializzato (come quello di Smalling che tuttavia sembra ormai una formalità: ieri l’agente era di nuovo a Trigoria per formalizzare il tutto). Saluteranno sicuramente Camara e Llorente, per il quale bisognerà capire se la retrocessione del Leeds possa aprire nuovi spiragli in estate.
Ma ci sono altri calciatori sui quali verranno effettuate delle valutazioni. A sorpresa figura nella lista Spinazzola ad un anno dalla fine del contratto. La Roma non lo conside ra incedibile. Club che per i noti paletti Uefa per la prima volta sarà chiamato anche a cedere. Se il giovane Volpato pare in uscita (l’estate scorsa piaceva al Sassuolo), si valuteranno offerte sia per Ibañez (inte ressa al Tottenham e all’Atletico Madrid) che per Abraham (in Inghilterra ieri scrivevano di un sondaggio dell’Everton che si somma a quelli dell’Aston Villa e del West Ham). Mourinho o non Mourinho, il prossimo anno anno sarà una Roma molto diversa.