Pagine Romaniste (R. Gentili) – La Roma è guarita. All’ultimo minuto, questa volta per prendere i tre punti, i giocatori di Mourinho – squalificato, sono stati guidati da Foti – cancellano i tre pareggi consecutivi con la vittoria per 1-0 contro lo Spezia. In una partita dominata e controllata dall’inizio, la Roma trova la gioia solamente nel finale. Zaniolo conquista il rigore dopo aver ricevuto calcio in viso. Abraham si impossessa del pallone dopo la conferma del penalty da parte del Var: impreciso per tutta la partita, non sbaglia nel momento del bisogno. Aspettando il risultato di Lazio-Napoli, la Roma riprende la scia Champions portandosi al quinto posto a 44 punti, -6 dalla Juve, insieme all’Atalanta. I bergamaschi – prossimi avversari in campionato, sabato all’Olimpico – domani sera andranno al Ferraris per affrontare la Sampdoria,
Squillanti Cristante ed anche Pellegrini, a cui però manca la cattiveria per capitalizzare almeno una delle occasioni avute. Occasioni che sono capitate anche a Veretout, validissimo in interdizione, meno quando è chiamato a concludere. Ottima la spinta di Karsdorp, bene anche Zalewski, che supera l’esame da esterno a tutta fascia.
LE PAGELLE
Rui Patricio 6,5 – Tumulti veri nel primo tempo non ne arrivano. Il tiro di Verde al quarto d’ora è alto, ma comunque controllato. Pellegrini pulisce un rinvio troppo corto. E lui il tiro in diagonale di Nzola al secondo tempo.
Mancini 5,5 – La prima vera occasione arriva nei primi minuti con il suo colpo di testa su angolo. Colpisce bene, forse anche troppo visto che la girata finisce addosso a Provedel. Fa le migliori cose in anticipo. Agudelo scopre il suo tallone d’Achille, gli uno contro uno, e lo manda in confusione, fino a portarlo all’ammonizione dopo che lo aveva superato. Ovviamente era di rientro da una squalifica per somma di ammonizioni. (Dal 46’ Zaniolo 6,5 – Parte dalla panchina, ma viene messo in campo nella ripresa. Davanti al pubblico concittadino aiuta i compagni a restare nella metà campo avversaria, spingendo per il vantaggio, negatogli dall’intervento di Provedel sul tiro rasoterra. Rimettendoci la faccia, conquista il rigore della vittoria).
Smalling 6,5 – Le redini della difesa vengono messe a repentaglio quando al 12’ segue troppo l’uomo, lasciando scoperto lo spazio dietro di sé, occupato da Karsdorp. È il campanello d’allarme, resterà attento.
Kumbulla 6,5 – Avveduto dall’inizio, circoscrive la zona di centro-sinistra impedendo la maggior parte delle avanzate liguri. Ne concede qualcuna nel secondo tempo, riprendendo subito in mano la situazione.
Karsdorp 6,5 – La sua è la corsia dove si sviluppa la grande parte del gioco. La qualità dei cross non rende merito al lavoro che svolge. Gli inviti che manda sono difficilmente scartabili. Combattivo ed attento, accorre in soccorso di Mancini e Smalling rendendosi particolarmente prezioso. Mantiene alta il livello della prestazione nella ripresa, decelerando solamente negli ultimi minuti.
Cristante 7 – Il regista mascherato. Calibra i lanci, vede anche la più piccola delle corsie e gonfia il gioco giallorosso con qualità non ordinaria. Intercetta una pericolosa palla di Verde. E a proposito di cose non ordinarie c’è il palo colpito ad inizio ripresa da fuori area. La coppia con Veretout lo rigenera.
Veretout 6 – Gli viene riconsegnata la maglia da titolare e la indossa come sa. Mette pepe nella difesa spezzina con i calci piazzati, lo toglie con interventi di recupero in ogni zona di campo. Presente in avanti, ha un paio di chance per poter far male: non le coglie.(Dal 68’ El Shaarawy 6 – Torna a disposizione ed il destino lo manda in campo nella terra natia. Non incide come dovrebbe e vorrebbe, ma la vittoria arriva ugualmente).
Zalewski 6 – L’ottimo impatto all’ingresso in campo col Verona porta in dono la prima titolarità. Il ruolo naturale induce a pensare una costante proiezione offensiva. Comincia con puntuali diagonali, ma la carenza di nozioni difensive viene messa in evidenza da Verde nel primo tempo e Nzola – impari il duello a livello fisico – nella ripresa, che lo lascia anche a terra. L’esame è però superato. (Dal 80’ Shomurodov 6 – Non entra col giusto temperamento. Lo si nota al recupero: nell’area del portiere, incespica e non trova il varco buono per mettere in rete).
Mkhitaryan 6,5 – Nella sosta forzata ha lasciato dietro un po’ di benzina. Quella che ha la usa per spingere Abraham verso la porta, sia in profondità che dal fondo. Si nota che gliene manca quando perde leziosamente il possesso, anche in area. Sfiora il gol dalla distanza, poi esce. (Dal 90’+2 Bove SV – Incastrato nella confusione finale davanti alla linea di porta, non mette il piede per l’impossibilità di leggere l’azione in tempo).
Pellegrini 6,5 – Pilota la Roma nei meandri della difesa dello Spezia. In possesso dei comandi, ne detta i ritmi della manovra. Tocca quello dell’acceleratore e, dopo un paio di tentativi che hanno lisciato il palo, lo centra con un tiro da fuori. Al 20’, quasi controtempo perché avviatosi a rientrare, si trova il pallone sui piedi e di tacco mette avanti per Veretout: il tocco geniale non è finalizzato. Non lo è neanche il meraviglioso assist ad inizio ripresa per Abraham. Delle tante occasioni una andava capitalizzata. Mezzo voto in meno.
Abraham 7 – “Dammi tre punti”. Il salva trasferte si conferma ancora. Sbaglia l’impossibile – controlli, sponde, tap-in ed occasioni davanti alla porta – ma non il rigore con cui regala la vittoria.
Mourinho-Salzarulo 6,5 – Mou coordina, Foti – lui comanda, Salzarulo è primo allenatore solo in distinta – recepisce. Ci mette del suo e la Roma gira, ma non trova la sgasata vincente. Nemmeno con la superiorità numerica per un tempo e poco più. Contro avversari del genere non si può aspettare l’ultimo istante – letteralmente – per segnare. Le tante occasioni sprecate sono un difetto importante, da curare immediatamente: niente è impossibile, la matematica permette di sognare.