Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Non nomina mai la Lazio. Dice: «Loro, i nostri avversari». E’ una conferenza stampa normale, composta, quella della vigilia del derby. Nella quale Luciano Spalletti si mostra tranquillo, per nulla turbato dall’impegno gravoso di dover rimontare lo 0-2 dell’andata. Non trova nemici sulla sua strada, ma solo quegli avversari che non nomina mai e che stasera potrebbero dare un orientamento al suo destino. Perché stasera Spalletti si gioca parecchio. E allora può aprirsi un po’ di più sul suo futuro, dopo aver ribadito perentoriamente «resto solo se vinco un titolo». Ieri ha aggiunto: «Dopo la partita di Coppa Italia, del mio futuro se ne potrà parlare. Il derby diventa fondamentale, e i miei giocatori lo sanno bene. Per noi è una linea importante nella nostra stagione, che può determinare molto. Possiamo mettere la ciliegina su una torta costruita benissimo, su una torta gustosissima».
LA CILIEGINA – Non fu fortunato Andreazzoli quando da allenatore della Roma usò gli stessi termini alla vigilia della finale con la Lazio. Ma Spalletti ha preparato bene questa partita, è pronto a rispondere a Inzaghi in questa sfida tattica senza esclusioni di colpi. Quello di Spalletti potrebbe essere inserire un attaccante in più. Però ci tiene a evidenziare i meriti della sua squadra: «Dopo il pari tra Napoli e Juve la Roma in campionato ha fatto più punti di tutti nel girone di ritorno. Sia noi sia i nostri avversari ci siamo costruiti la possibilità di un futuro importantissimo, per cui la stagione non finisce con questa partita».
LAZIO FAVORITA – Spalletti alla vigilia della partita contro il Lione aveva detto che la Roma aveva il 60 per cento di possibilità di passare il turno. Ora lascia il ruolo di favorita alla Lazio: «C’è poco da fare. Loro sono in vantaggio dopo l’andata e m’immagino che faranno una partita come gli è più congeniale, potremmo trovare una difesa chiusa. Però noi giochiamo per passare il turno e siamo convinti della possibilità di farcela. L’atteggiamento tattico dei nostri avversari sarà molto vicino a quello dell’andata, riproporranno qualcosa di simile, ma noi saremnmo pronti anche se avessero organizzato qualcosa di differente. Saremo pronti a tutto, durante questi 95 minuti e anche qualcosa di più che ci attendono». Non esclude quindi neppure un palpitante epilogo ai supplementari. Applaude la designazione di Rizzoli e si augura che riuscirà a non far perdere tempo come accaduto all’andata, quando alla fine erano spariti tutti i raccattapalle della Lazio: «La nostra classe arbitrale è tra le migliori, se non la migliore. Mi sarebbe andata bene qualsiasi designazione e sono contento che sia stato scelto questo arbitro. Spero di riuscire ad avere un tempo effettivo che somigli alla media delle partite di campionato. In alcune partite si gioca 50′, in altre 58′-60′ e 10 minuti in una partita così possono essere fondamentali».
LA CARICA DELLA CURVA – Infine un messaggio ai tifosi. Li ritroverà come ai vecchi tempi, li invita a caricare la squadra: «Possono incidere molto, ma noi dobbiamo creargli le condizioni per essere determinanti. Possono esserlo, ma dobbiamo fargli vedere il modo di stare in campo, la ricerca importante alla quale loro parteciperanno. Dalla voglia che hanno riusciranno a trasferire tanta energia alla squadra. Ma dovremo essere noi a fare in modo che spingano il pallone in porta. Molti dei miei giocatori non sanno cosa vuol dire la curva piena e cosa può fare quando è partecipe con il sostegno fatto di sentimento. Io mi girerò verso la curva, ma anche loro che sono in campo si lasceranno trascinare. Sono sicuro che i miei calciatori mi vogliono bene, sapere che possono determinare il mio destino li responsabilizzerà e so che faranno di tutto».