Spalletti «studia» l’estate romana. Preparazione legata alla classifica, tournée a rischio

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Il Tempo (E.Menghi) – Ha trovato una squadra a pezzi fisicamente, oltre che mentalmente, e l’ha ritirata su nel bel mezzo della stagione, grazie ad allenamenti no stop e alla ridistribuzione del lavoro: ai preparatori la parte atletica, allo staff tecnico la fase tattica. Spalletti ha saputo imporsi in un contesto in cui era già stato tutto costruito prima che lui arrivasse, ma è stato comunque ascoltato e capito, meritandosi piena fiducia per la prossima preparazione estiva. Stavolta potrà cominciare da capo, con le difficoltà imposte da un’estate piena di impegni, dall’Europeo al possibile preliminare di Champions League.

La programmazione passa dalla posizione in classifica della Roma: terzo posto vuol dire iniziare prima a sudare. E trovare il momento migliore per piazzare in calendario una tournée. Per quest’anno si era pensato addirittura ad un doppio tour, ma l’ipotesi è sfumata e l’esclusione del club dall’International Champions Cup potrebbe compromettere anche la sola presenza in America quest’estate. La società di Trigoria sta valutando le proposte per altri tornei negli States, la pista asiatica sarebbe stata accantonata definitivamente, mentre è spuntata una nuova possibilità: niente tournée, più amichevoli internazionali prestigiose. Sarebbe ovviamente la soluzione migliore per Spalletti, ma in ogni caso non sarà un problema spostare il lavoro da un’altra parte (ha già dato l’ok ai piani estivi), anche se sarà per lui la prima volta, visto che le iniziative per l’esportazione del marchio sono cominciate con l’avvento degli americani. Il toscano, però, ha avuto modo di girare il mondo con lo Zenit: in Russia l’inverno è gelido e il ritiro si va a fare in Paesi più caldi, come gli Emirati Arabi.

Qui il problema è opposto e Garcia ha avuto una brutta sorpresa a Pinzolo l’anno scorso (e a Riscone nel 2013): «Non ci aspettavamo un caldo così», aveva ammesso il francese, che aveva scelto le Dolomiti per appena 6 giorni. Spalletti una richiesta l’ha fatta e riguarda proprio la durata del ritiro, che salvo cambi di programma si svolgerà a Pinzolo per il secondo anno consecutivo (non c’è ancora la firma sull’accordo, si discute per un biennale, ma la Roma preferirebbe pensare solo a quest’anno): 10-11 giorni a luglio, partenza entro il 10 e ritorno entro il 18, perché – se tournée sarà – si dovrebbe poi salire su un aereo tra il 20 e il 21. La prima Roma di Luciano si era distinta per la forma fisica: «Sono 3 anni che Spalletti e Bertelli fanno correre questa squadra più di tutte le altre. Non possono aver dimenticato come si fa», giuravano da Trigoria dopo la disfatta con il Cluj del 2008. La speranza è che il duo Spalletti-Norman funzioni lo stesso. Se tanti Nazionali rischiano di aggregarsi tardi al gruppo, sicuramente non mancherà all’appuntamento De Sanctis, pronto al rinnovo, come confermato ieri dall’agente: «L’ipotesi è percorribile». La strada porta in Trentino e in America (forse).

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