Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Villarreal 0-1. Queste le sue parole:
SPALLETTI A SKY
Approccio sbagliato?
Secondo me è stato deciso molto dalle mie scelte, perché avendo messo Perotti ed El Shaarawy sulle fasce che ripiegavano sui terzini spesso quelli con più corsa rimanevano schiacciati nella linea difensiva. De Rossi, Paredes e Totti erano gli unici che facevano pressing, quindi praticamente non l’abbia mai presa. Poi ieri gli ho fatti lavorare e un po’ di problemi gliel’ho creati. Ci si prende le proprie responsabilità quando si fa male il proprio lavoro.
Perché Vermaelen non ha mai comandato la difesa?
Dipende sempre dallo stesso discorso del fatto che io gli ho messo un po’ di pressione non riuscendo mai ha prendere la palla un po’ più avanti. Loro fanno bene questo giochino che fa parte del calcio spagnolo. Lì dietro con De Rossi e Paredes si sono dannati avendo gli spazi larghi per la chiusura. Hanno gestito bene i movimenti delle punte che veniva incontro. Poi Thomas ha sbagliato questo appoggio ma può succedere. Anche se lui ormai è abituato a giocare sotto pressione, poteva anche non succedere. Io ora devo pensare a quello che io potevo fare meglio. Hanno fatto un po’ fatica anche a causa del fatto che gli ho fatto lavorare molto. Nella testa non ho lavorato nella maniera corretta.
Soddisfatto comunque nel percorso fatto nelle rotazioni tra l’andata e l’Inter?
Ho cercato di dare logica ma dovevamo fare bene anche questa partita, potevamo dare soddisfazioni ai tifosi e anche loro avevano cambiato 10 giocatori. E tutto questo non è successo. Ho dato minutaggio a chi ha avuto meno spazio, ma la squadra era di qualità. La scelta tattica è stata sbagliata e si è rivelata sbagliata col passare dei minuti. Giusto che ognuno si prenda le proprie responsabilità. Stasera non sono stato competente. Loro hanno palleggiato, i nostri mediani non avevano il passo di Strootman o di Nainggolan, a Totti non potevo chiedere di più, non potevamo passare a 4 ed è nata questa partita.
Solitamente queste gare sono difficili da preparare…
Salvo Alisson, gli altri sembrano distanti per un posto da titolare, per esempio nella gara con l’Inter. Bisogna comandare il gioco, correre, essere aggressivi ma se chiedi alla squadra un modo di giocare che non consente di comandare il gioco… Quello che ho detto prima è stata la causa maggiore. El Shaarawy ha fatto bei contrasti, è stato bravo a portar su palla come Perotti ma facendolo partire basso l’ho messo in difficoltà. Si è visto di più nella ripresa ma dopo che la squadra ha fatto fatica. Se si vanno 10 volti a destra e 10 a sinistra si perde lucidità e quindi si fa fatica.
Ha pensato a mettere Perotti sulla trequarti?
Abbiamo fatto così nella ripresa, Perotti ha giocato dietro Totti, Peres giocava davanti a Ruediger che faceva il terzino destro. E’ dipeso molto dalle scelte iniziali, ma non ci dimentichiamo che questa squadra lo scorso anno aveva buttato fuori il Napoli. Il risultato dell’andata è stato eccezionale, si è voluto banalizzare il Villarreal e trattarlo come una squadra scarsa.
Un commento sull’esonero di Ranieri?
Mi dispiace molto, si vede in questo sport cos’è la riconoscenza… non ce n’è manco un po’. Credo che avesse molti meriti in quella squadra, l’ha fatti andare oltre il possibile. Visto che è di Roma lo aspettiamo, se ci viene a trovarci ci farà un favore. Il risultato con il Siviglia è ribaltabile e con una squadra fisica come la sua sarebbe stato in grado di fare risultato.
Che si aspetta dal sorteggio?
Vogliamo fare la nostra parte, per il futuro vogliamo dire la nostra perché abbiamo le carte in regola per superare anche gli altri turni.
Lo Zenit è stato eliminato…
Lo so. Il capo, che conosco bene, non sarà molto contento. Sono arrivato 2 volte agli ottavi, lui non era contentissimo ma si è mantenuto calmo perché era il miglior risultato nella storia dello Zenit. Ma con questi risultati qui, un po’ di reazione ce l’avrà.
SPALLETTI A ROMA TV
Opinione sulla partita?
Diventa facile dal mio punto di vista, non li ho messi in condizione di poter fare meglio perché scegliendo di far correre El Sha e Perotti sui terzini sono stati costretti ad abbassarsi. De Rossi, Paredes e Totti non hanno un passo che gli permette di essere aggressivi per fare la doppia battuta. Quindi ho creato complicazioni e poi si è persa lucidità nel far girare la palla. Ci si prende la responsabilità, i giocatori non hanno nessuna colpa.
Villarreal comunque positivo…
Se voglio togliere delle colpe diventa facile dire che sono il Villarreal, che l’anno scorso hanno buttato fuori il Napoli o che domenica hanno vinto fuori casa e sono la difesa meno battuta in campionato. Di conseguenza si trovano alibi però è meglio non farne uso o tentare di arrampicarsi sugli specchi perché stridono. Ho scelto male la tattica, li ho fatti allenare e fatto fare fatica e probabilmente non ho lavorato bene sulla testa. Loro sono stati prima e dentro la partita ma le scelte le ho fatte io sbagliando.
Alisson?
Per me è una cosa che già conosco. Ho sempre detto che abbiamo due portieri fortissimi, uno ha delle qualità superiori in determinate azioni uno ne ha altre. Lui è un portiere fisico, dal punto di vista della personalità è fortissimo. Arriva in uscita con la sua stazza in maniera pulita, forse gli manca l’intuizione che Sczesny ha sul corto, quell’esplosività però sono due portiere di grandissimo livello. Quando scelgo Alisson, Szczesny è il primo ad applaudire ed essere contento perché sa che si merita lo spazio che hanno i portieri forti.
Non crediamo tanto alla sua presa di responsabilità…
Come no, è quello che si è detto in conferenza. Ognuno ha il dovere nel ruolo che ha, se sei incompetente non fai risultato e non puoi dare la colpa agli altri. Le colpe si prendono e non si danno, loro hanno talmente palleggio che mettevano in difficoltà Francesco e io questo dovevo notarlo. A lui non posso chiedere certe cose, c’è bisogno che gli metta un uomo in più vicino invece di toglierlo. Io l’ho tolto, è venuto da solo questo fatto di toglierlo per la loro qualità di palleggio. Poi a 4 come siamo andati nel secondo tempo non potevo rimetterlo se no avrei creato difficoltà a Manolas. In alcuni momenti eravamo schiacciati a 5 in difesa, El Sha e Perotti schiacciati sui terzini, per cui chi andava a caccia sui loro mediani erano De Rossi, Paredes e Totti che erano 4 contro 3. Per questo fatto ho creato difficoltà a Jesus e Manolas perché a turno dovevano fare i mediani fuori. Si arrivava tardi da tutte le parti, non lo dico per consumare fiato.
Cosa non ha funzionato? Gara sottovalutata?
Questo non succede più nella Roma, sanno benissimo cosa vuol dire essere professionisti. Avendo qualcuno con poco minutaggio va a essere interessata la gestione in generale fino ora, ma è dipeso tutto dalle scelte tattiche. Nel secondo tempo siamo stati meglio in campo, poi non siamo riusciti a fare grandi cose ma ormai era stato disperso quello spunto che i giocatori avevano a forza di rincorrere in fase difensiva. Passa tutto da lì, mi dispiace per i giocatori e per i tifosi. Poteva essere una di quelle partita in cui ci si poteva divertire e stare senza tensione, invece l’abbiamo subita tutta.
Ranieri esonerato…
Il mestiere dell’allenatore è bellissimo? Si manda sempre via noi…Ha visto mandar via un presidente o un calciatore? Il caso di Ranieri è uno scandalo, non si può sopportare. Prima di tutto c’è da fargli i complimenti, si evidenzia quella che è la chimica che aveva fatto nascere, i valori dei giocatori prima o poi vengono fuori. Se hai vinto un campionato contro Chelsea, City, United, l’anno dopo puoi retrocedere ma se hai dignità non tocchi niente.
SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA
Se non ripeterò il turnover?
Andrebbe fatto con l’allenatore, che ha la maggiore responsabilità. I calciatori c’entrano poco, non li ho messi in condizione per fare una buona partita. Chi ha giocato non si può chiamare riserva, anche dopo una brutta prestazione. Mi dispiace per il risultato, per chi è venuto a vedere la partita, che poteva assistere alla gara senza la tensione dell’episodio. Avendo relegato Perotti ed El Shaarawy a rincorrere i terzini, chi era alla caccia del pallone erano Paredes, De Rossi e Francesco, che non hanno passo di aggressività e loro ci hanno fatto fare fatica. Una volta che Perotti ed El Shaarawy erano bassi, i mediani aiutavano Francesco e i braccetti, Manōlas e Jesus, diventavano quelli che attaccavano nella zona dei mediani. Loro son bravi a fare questo possesso palla tra le linee, appoggio e buttarsi oltre la linea, è una qualità del calcio spagnolo. Li ho costretti a fare quella fatica che non dovevamo fare e a mettere sotto pressione la linea difensiva e spesso anche a sbagliare. Alisson è stato bravissimo, perché loro ci hanno creato problemi al di là dell’1-0. Il turnover si fa con l’allenatore.
Di quanto tempo avrebbero bisogno Vermaelen e Mario Rui per ritrovare il passo gara?
Hanno avuto complicazioni in conseguenza di quello che ho spiegato, non posso valutare la loro condizione in un atteggiamento dove io gli ho creato problemi. Li ho fatti anche allenare, non ho voluto pensare a questa partita, ma a quell’altra. Probabilmente erano anche un po’ affaticati. Io pensavo che l’entusiasmo ci facesse arrivare, perché la squadra ha lavorato in modo serio, corretto. Loro nonostante la sconfitta di stasera hanno preso la gara sul serio. Anche lì mi sembra di aver lavorato bene, qualcosa mi è mancato nel trasferire la tensione, ma passa per la fatica dell’allenamento e al modulo del primo tempo. Non potevo mettere Manōlas terzino destro, abbiamo mandato Perotti vicino a Totti, Rüdiger alle spalle di Peres e Peres stava più alto. Siamo stati più equilibrati, abbiamo riconquistato più alti. Ho costretto nel primo tempo la squadra a fare quei metri che se non gestisci bene la palla dai la possibilità agli altri di risaltarti addosso. Sei talmente stretto che uno fa 3-4 battute di attacco e uscire da lì è complicato. Passa dalle scelte iniziali. Rüdiger? Quando succedono questi episodi sono dispiaciuti tutti, lui era seduto con la testa bassa. Ne parliamo domani. È meglio che avere reazioni che possono andare al di là. Lui stesso si accorge di aver fatto un errore importante, che crea complicazioni alla squadra e a lui stesso. Se ne riparla domani.
Sorpreso dall’eliminazione di Zenit e Athletic Club?
Ci sono squadre forti, eh. C’è il Tottenham, ce ne sono tantissime. A parte il Manchester United, squadra da battere, ci sono squadre organizzate. Esonero di Ranieri? Non si capisce, ci si rimane male. Io ho imparato che ruolo sia quello dell’allenatore, lo so. Ma ho scavallato, sono 20 anni che lo faccio. Non c’è riconoscenza, lui è l’artefice della nascita della chimica che gli ha determinato la vittoria del campionato. Quando vinci un campionato così, se sei coerente accetti anche una retrocessione. Tra i due è talmente dispari come gioia e risultato che devi poterli anche abbinare senza dare la colpa a nessuno. Invece succede così, io lo so, è una conferma che porto come bagaglio di esperienza. Mi dispiace per lui, abita nella nostra città, se ci viene a trovare e sta con noi sarà un piacere.
Catastrofe se l’incontro di domani andasse male?
Penso che tutti siate a un dovere professionale, la competenza. A vederla così ci sono delle cose che non riesco a capire, nelle ultime ore mi pare ci sia stato un dialogo con il Comune, non so quella che è la risultanza. Mi viene difficile pensare che sia così difficile trovarsi d’accordo per una cosa di cui tutti trarranno beneficio. Si vede che ha dato delle aperture importanti, il movimento del calcio è un movimento importante, determina lavoro a tanti, bisogna dargli sviluppo. La passione delle persone va tenuta presente. A volte viene il dubbio a chi ha interesse a non farlo fare. Viene da ribaltare la regola, la correttezza. Ormai è troppo che se ne parla, ma non sono nelle condizioni di poter giudicare, non sono competente. Sono stimolato a guardarci in maniera più precisa e profonda, anche per conoscenza personale. Pallotta è uno che viene da un altro paese per migliorare il nostro, è il minimo che possa dire. Ci si può aspettare che prenda e vada via. Poi ci accorgeremo dopo di quello che abbiamo perso. Ognuno ha il dovere di dover essere competente nella propria professione.