Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Fiorentina 4-0. Queste le sue parole:
SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA
I primi 20 minuti?
La partita era difficile, importante, in un momento delicato. Bisognava pulire questi dubbi che cominciavano a venire a qualcuno. Nei primi 20 minuti siamo arrivati in ritardo e loro ci hanno creato problemi, sono una squadra tecnica, fanno girare palla, si sono liberati dal pressing che abbiamo portato nella loro metà campo. Quei minuti lì ci sono serviti per prendere le distanze corrette, poi siamo arrivati quasi sempre in tempo, abbiamo fatto bene da un punto di vista fisico, è salita la convinzione di poter fare la partita in maniera spavalda, la squadra l’ha fatta bene la partita. Abbiamo poi fatto anche gol per cui è tornato tutto, è tornato il fatto che la Roma è forte e che può giocare partite di questo livello. Da un certo settore in poi c’era questa forza di non dare spazio agli avversari, questo è il verso giusto.
Il contratto?
Ne abbiamo già parlato. C’è però la possibilità di prendere lo spunto per i giocatori, quello che diventa importante sono i loro contratti. Bisogna creare uno spogliatoio corretto, mettere a posto le situazioni individuali. Senza i rientri di Nainggolan, di Džeko, di El Shaarawy… hanno fatto vedere di essere una squadra forte, come gli dico da quando sono arrivato.
Rimorsi per Genova o consapevolezza di un progetto?
Ti facevo con più personalità. La formazione di Genova? Dillo! È quello a cui voleva arrivare. Il discorso è che a Genova ci sono state quelle due segnature, ma non c’era nessuna avvisaglia del fatto che potessimo andare in confusione. Ma bisogna cominciare l’azione, noi ci chiamiamo Roma e dobbiamo prenderci le responsabilità. Per prima cosa comandare il gioco, se levi giocatori come Pjanić diventa più difficile, Strootman è un po’ diverso. Bisogna aumentare la qualità a inizio azione. Poi abbiamo fatto tutto bene, siamo stati più aggressivi, si è tenuta più la difesa alta. È una cosa che dobbiamo fare, la Fiorentina ogni tanto ti obbliga. Qualche ansia, qualche momento in cui ti viene il fiato grosso bisogna che succeda. Lo stesso tempo di far giocare Vermaelen che è uno dei migliori che abbiamo per la guida della palla, ti pressano, ti portano questo nuvolo di giocatori, se esci dal pressing hai praterie. Avevo levato anche Emerson se davo retta a voi. Ora? Tutti sopra al carro. Džeko? Carro pieno. Sbaglia un gol? Carro vuoto, tutti di sotto. Andiamo avanti.
Come si spiega mentalmente la Roma?
Secondo me questo è un po’ vero, nel senso che loro ormai ce l’hanno già consolidata quella spina dorsale di quando arriva un calciatore nuovo c’è un gruppo di giocatori che ti dà il benvenuto e che ti dice che bisogna vincere. Stiamo costruendo questo gruppo, abbiamo una squadra seria, ma in base a quello che si vede, far sentire subito il morso della pressione, del dovere, dell’usare tutti i momenti per essere sempre più forti e antipatici, più determinati, secondo me ora sta venendo fuori, fino a ora c’era qualche dubbio o qualche libertà in più. Questa ossessione bisogna riuscire a fargliela percepire. Non è la stessa cosa arrivare quarti, secondi, quinti, bisogna arrivare davanti, sempre. È un’imposizione. Bisogna fare il massimo, senza lasciare nulla, e azzardare a qualcosa in più. Bisogna essere coraggiosi per pensare di essere più forti di quello che siamo, senza diventare presuntuosi, ma bisogna avere ambizioni forti. Ci chiamiamo Roma, non c’è altra scelta.
SPALLETTI A MEDIASET
Stavolta ha fatto i complimenti a Dzeko…
Stasera non gli si può dire nulla, il carro è pieno e sono tutti saltati sopra. Quando sbaglia si svuota… C’è gente che stasera gli ha fatto i complimenti.
Prestazione straripante
E’ la cosa più importante e che va messa a fuoco. La squadra ha pulito qualsiasi dubbio sulla sua forza, con questa prestazione qui hanno dato adito a un pensiero corretto. La Roma è presente.
14 vittorie di fila in casa, un tesoretto importante
Stiamo facendo un grande campionato come il Napoli, la Juve lo sta facendo grandissimo. Abbiamo l’obbligo di provarci fino in fondo. Ora c’è un periodo in cui si può entrare in confusione e difficoltà, ci sono 12 partite in 40 giorni. Se gli altri si abbassano, non bisogna avere rammarico e farci trovare pronti.
Nainggolan tra i top del campionato come Mertens e Mandzukic
Il discorso diventa sempre trovare una quadratura. Quando a un giocatore, come Mandzukic, dici che quei tre campioni possono giocare insieme è uno stimolo. Come lo è per Mertens e Nainggolan, sono giocatori che vogliono andarci a vedere e poi prendono la consapevolezza giusta. Gli manca un po’ di tecnica ma ha questa forza… Ora fa questi controlli ad entrare senza farsi risucchiare, così è difficile prenderlo… Non è cattivo nelle scelte, ma ogni tanto se la prende comoda. Ha le potenzialità per fare dei recuperi ed essere l’uomo in più.
Ha esultato al terzo gol in maniera particolare…
Si patisce in campo, è stato un momento particolare, sul 2-0 non sei tranquillo e sul 3-0 ti liberi un po’. Era fondamentale vincere, cominciava ad aleggiare qualche dubbio e può diventare difficile reggere se ti fanno un buchettino. Aver reagito così ha dimostrato che la squadra è tosta. E’ stata una partita fisica, ci sono stati cambi di posizione di forza tra Manolas e Ruediger, che non hanno concesso nulla oltre il limite del consentito. Hanno vinto la partita anche dal punto di vista fisico.
La rimonta, la famo o no?
Dobbiamo fare le cose in maniera professionale e corretta. Ci alleneremo domattina, farò i complimenti alla squadra e mostrerò le cause di questa vittoria. Poi andremo a giocare la prossima allo stesso modo e vedremo alla fine, si tireranno le somme.
Lanciamo un altro hashtag: #SpallettiResta
Se siete attenti come immagino, si è parlato più volte di questo e si è detto il discorso finale, resta così.
La società ha ribadito che vuole aspettarla…
Guardi, contano i calciatori per vincere le partite, gli allenatori contano relativamente ma i giocatori sono fondamentali. Va fatto il contratto a De Rossi, a Totti se lo vuole… Perché il suo contratto ve lo puppate voi, non io. Si ricomincia con la manfrina che non lo faccio giocare, ma il suo contratto non è roba mia e non dipende dalle mie scelte, lui deve fare ciò che gli va di fare. C’è gente come Manolas e Strootman. Questi contano. Se siamo una grande squadra è per merito di questi giocatori.
SPALLETTI A SKY
Controllo totale della partita. Chi o che cosa hanno fatto diventare facile questa sfida?
E’ stata la squadra e il suo atteggiamento. Dopo i primi 20-25 minuti siamo diventati molto più aggressivi e siamo andati a bacchettare alto. Abbiamo accettato anche gli 1 contro 1 a tutto campo rischiando qualche cosina. Loro sono una squadra che palleggia bene ma da un punto di vista fisico gli siamo passati sopra. Abbiamo fatto molto bene anche se loro all’inizio della partita hanno sfruttato questa loro tecnica nello stretto liberando l’uomo che si inseriva e ci hanno creato dei problemi. Però poi nel secondo tempo abbiamo fatto molto bene, perché la squadra ha accettato i duelli in maniera corretta mantenendo una buona lucidità nell’andare a fare male.
Hanno giocato molto bene Emerson e De Rossi, che dovrebbe rinnovare…
Penso che De Rossi rinnovi, ma non ho parlato con la società dei contratti.
La società gli ha chiesto qualcosa sul rinnovo di De Rossi?
Secondo me è una cosa di cui se ne può parlare. Però poi la società ha anche altri numeri a disposizione e altri fini oltre a quello di voler un determinati calciatore. Per l’allenatore è facile dire voglio questo o quest’altro. Secondo me ci sono dei contratti che la società ne deve parlare, ma lo farà nei tempi giusti. Loro sanno fare il loro lavoro. De Rossi in base a quello che sta facendo in campo e a quello che è la sua importanza e nel suo spirito romano è un giocatore maturo che secondo me può far sempre comodo.
Massara ha detto che Spalletti lo si può anche aspettare fino a giugno, una bella iniezione di fiducia?
Sì. Ma ora del mio non se ne parla più perché se ne è parlato anche ieri. Se ne riparlerà in fondo perché è corretto così. L’importante adesso sono i calciatori e mettere a posto lo spogliatoio per avere un buon equilibrio da far vedere anche nelle valutazioni che si danno ai calciatori stessi. Perché loro vivono tutti nello stesso ambiente e quando poi c’è troppa differenza magari qualcuno ci rimane male. Dare un senso di gestione corretta diventa fondamentale. Se stiamo qui a dire che la squadra è forte è merito di questi giocatori: Strootman, Nainggolan e Dzeko. Che sono cresciuti molto. Era un po’ quello che si diceva all’inizio. Ora stanno tutti sul carro con Dzeko.
L’anno scorso si diceva che Dzeko giocava male…
Si buttano giù dal carro e poi ci rimontano sopra. Il giocatore è forte e gli va data la forza e la fiducia. E’ uno di quelli veri, forte fisicamente. Ogni tanto l’ansia di dover vincere e di farsi conoscere fa commettere qualche errore, ma gli si può permettere qualcosina o di sbagliare una partita. Abbiamo un campione a disposizione nella Roma.
Cosa la rende più orgogliosa?
Il discorso di questa sera è semplice: noi volevamo togliere i dubbi che cominciavano a venire a qualcuno perché c’erano state le due partite contro Samp e Cesena.
Voi i dubbi non ce l’avevate?
No. Qui diventa facile ad andare un po’ in confusione quando tutti ti vanno a mettere il dito nel problema. C’era da pulire questa situazione e questo dubbio che stava uscendo. La Roma è una squadra forte e l’ha fatto vedere questa sera contro una squadra altrettanto forte. Questa è la cosa più importante per me perché se fai il passo giusto oggi è più facile farlo anche nella prossima partita.
Salah quando tornerà farà la seconda punta?
Ho retto a voi fino a questo momento nel discorso di prendere una nuova seconda punta perché ora il problema è trovare il posto a quelli che abbiamo, che sono solo due o tre (ride, ndr). Non diventa per cui difficile farlo. Ovvio però che qualcuno dovrà stare fuori, e potrebbe essere anche Salah. Non vedo perché non possa stare fuori anche Salah.
Salah però è il giocatore con lo strappo migliore del campionato…
Ho capito, ma la squadra sta facendo dei bei numeri. La squadra l’anno scorso quando Edin non giocava eravamo tutti pronti a mandarlo via. Poi a fine anno Edin mi venne a parlare e mi chiese informazioni ma io gli dissi che la mia Roma prevedeva una punta come lui. L’essenziale era farmi vedere le sua qualità. Noi abbiamo bisogno di vincere domenica dopo domenica. Poi trovare spazio nella Roma è difficile perché è un grande club con tanta passione intorno. La sensibilità che ti mette in connessione con il pubblico e la città ti può dare una spinta enorme e si può diventare un grandissimo, come sta succedendo ora ad Edin. Però come per Emerson c’è il momento in cui vanno lasciati tranquilli, sono d’accordo con voi per il fatto di Emerson sia stato l’uomo partita.
Da quando è intervenuto a Sky è cambiato qualcosa?
Io vado per fare un po’ di cabaret, qui ci sono dei professionisti che lavorano e fanno benissimo il loro lavoro. Sono convinto che si troverà una soluzione perché è giusto così. Non ci sono alternative e vano costruiti stadi migliori perché serve dare un vantaggio anche all’economia della città. Ci sono creazioni di posti di lavoro importanti. Se si va a Londra e si guarda cosa muove il calcio in quelle 4-5 squadre si capisce tutto. Poi è ovvio che ci sono le regole che vanno rispettate assolutamente.
SPALLETTI ALLA RAI
Secondo tempo più bello dell’anno?
La squadra dal 25esimo si è comportata molto bene, a parte qualche rischio che la Fiorentina ti può sempre creare abbiamo sempre corso in avanti. Non li abbiamo mai fatti rifiatare e abbiamo avuto uno strapotere fisico.
Dzeko?
Ora salite tutti sul carro, quando sbaglierà una partita tutti giù poi… L’essenziale è riuscire a scavallare quel momento in cui tutti ti creano problemi per le tue prestazioni, ma quando lo scavalli ti sollevano e ti rendono un eroe.
Il rinnovo?
Sei un giornalista distratto, ne ho parlato ieri… La Roma oggi dice che mi aspetta fino a maggio? Oggi dice così ma poi si vedrà, l’importante è che metta a posto il futuro dei calciatori, quelli sono importanti per far bene, che determinano le partite.
Lo stadio?
Mi sembra ci sia un dialogo aperto e corretto, è segno di professionalità. All’estero si vede cosa il movimento calcio crea, qui c’è una passione viva e bisogna fare degli stadi corretti per far partecipare tutti e portare la gente allo stadio. Se no c’è un’alternativa: fare fabbriche di ombrelli e impermeabili perchè allo stadio piove.
Migliorare in trasferta?
Possiamo fare meglio, prendere più iniziativa, affrontare l’uno contro uno. Siamo forti, e se gli altri accettano lo scontro possiamo fare male.
SPALLETTI A ROMA TV
Una delle partite migliori in stagione?
Secondo me no. Siamo stati belli tosti e determinati, aggressivi, fisici al punto di voler fare il duello individuale e vincerli. Sotto l’aspetto del fraseggio bisogna migliorare, anche sulle palle perse in maniera banale.
Avete annichilito la Fiorentina…
Era come se a un certo punto di campo ci fosse un cancello e chi entrava da quel cancello leggeva “qui è casa mia non ti voglio”. Questo ha fatto si che la squadra salisse di condizione facendo una gara imponente.
Non era facile dopo i risultati degli altri…
Dietro il calcio c’è la passione e il lavoro di tante persone, se ci comincia a venire il braccino sul risultato di un altro non è sintomo di grande calciatore. Se si vuole fare un altro gioco andiamolo a scegliere, qui abbiamo imposizioni cioè vincere quasi sempre. Noi non siamo sotto gli altri e bisogna inventare qualcosa di più anche del nostro massimo per stare al passo.
Finalmente i gol dalla difesa…
Era diventato un problema, se io li avessi contro e mi vengono a saltare dentro Dzeko, Fazio, Manolas, Rudiger, De Rossi io non so come marcarli. Meno male che stasera si è fatto gol perché iniziava a venirci il dubbio di creare un problema a furia di parlarne.
Qual è il dettaglio per il salto di qualità?
Abbiamo una squadra forte da un punto di vista mentale. I ragazzi si trasferiscono la ricerca della vittoria, la massima soddisfazione della nostra vita familiare è quando vince la squadra, quando ci ritroviamo per stare insieme al di fuori. Questa compattezza è il risultato della Roma che fa la differenza. La ripartenza sul gol di Nainggolan è spettacolare.
La squadra si è mossa in maniera incredibile con i tempi giusti, è una partita da registrare…
Se vieni a casa mia io ce le ho tutte! Quello che diventa importante è quando si comincia l’azione. Se gli altri vengono a pressarci per noi deve essere un vantaggio perché dobbiamo avere la qualità di ripartire, se poi non abbiamo la qualità per prenderci delle responsabilità importanti come Manolas che è andato sulla bandierina. L’ha fatto una volta, dovrebbe farlo 10 volte perché ha il passo e la corsa. Quello è il fatto di far vedere che siamo giocatori forti, se guardiamo nel primo tempo la difesa dei primi 20 minuti era troppo ferma. La palla viaggiava lentamente con poche idee e allora diventa difficile.