Leggo (F.Balzani) – Rigenerare Dzeko: è questa la prossima missione di Spalletti. Dopo venti giorni di cura Luciano, infatti, la Roma è già capovolta. Nel gioco, nei comportamenti e soprattutto nei risultati che in meno di una settimana hanno riportato i giallorossi – tornati a vincere due gare di fila dopo 3 mesi – in zona Champions. Una 2ª rivoluzione quella del toscano (chiamato già nel 2005 a raccogliere le macerie post stagione dei 5 allenatori) che ha coinvolto l’aspetto tattico e mentale: nuove regole, niente alibi e allenamenti duri. Questo ha portato il Mapei Stadium di Reggio Emilia a somigliare al Marassi in cui 10 anni fa nacque la prima Roma di Spalletti, quella che poi meravigliò l’Europa e conquistò due coppe Italia sfiorando uno scudetto. Contro Frosinone e Sassuolo si è rivelato decisivo il mercato invernale che l’anno scorso invece affossò la Roma nella corsa scudetto. Sugli scudi El Shaarawy e Perotti in un tridente senza punte vere che non dà punti di riferimento (come in quel Samp-Roma). La domanda quindi nasce spontanea: Dzeko non serve più? Per Spalletti la risposta è secca: «Serve eccome e noi dobbiamo servirlo meglio». Così come gli sarebbe servita dieci anni fa quando invece arrivarono Nonda e Tavano. Perché «le grandi squadre devono sapersi adattare a più soluzioni». E quella di avere un bomber come Dzeko è una soluzione più che intrigante.
E qui nasce l’altra domanda in vista della sfida di domenica alla Samp (guarda il destino): «Chi fa spazio a Edin?». Col probabile ritorno alla difesa a 3 i posti in attacco sono due anche perché El Shaarawy appare ormai inamovibile sull’esterno sinistro («Strada ancora lunga, ma un inizio così è meraviglioso», ha twittato ieri). Salah o Perotti quindi. Ma se il primo si è ritrovato con un gran gol, il secondo sente profumo di derby. Una soluzione che accontenterebbe tutti, vista la squalifica di Nainggolan, potrebbe essere quella di spostare Perotti alla Perrotta, dietro a Dzeko e Salah e davanti a Pjanic e Vainqueuer. Estremamente offensiva, ma non impossibile per Spalletti. Il bosniaco intanto si gode la piccola Una. La figlia nata martedì sera più o meno mentre segnava Salah e avuta dalla compagna Amra che ha già una bambina di 12 anni avuta da una precedente relazione. Una gioia immensa che potrebbe aiutarlo a sconfiggere la crisi: 5 gol in 24 presenze, uno appena su azione in campionato.